Case: prezzi dell’usato in ripresa a febbraio (0,2%). Scopri i valori nella tua città

I prezzi di vendita degli immobili hanno raggiunto una media di 1.840 euro/ma febbraio, in ripresa dello 0,2% rispetto al mese precedente, secondo l’ultimo indice sui prezzi delle abitazioni usate, elaborato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia. Anche su base annuale la variazione resta positiva, facendo registrare un +1,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Regioni 

A livello regionale, prevale una tendenza positiva con 14 aree in aumento, il Lazio che non presenta variazioni rispetto a gennaio e 5 zone i cui prezzi hanno subito una contrazione negli ultimi 30 giorni.

I maggiori incrementi si riscontrano in Valle d’Aosta (2,2%), Trentino-Alto Adige (1%), Sardegna (0,9%) e Marche (0,8%). Gli altri aumenti vanno dallo 0,7% registrato in Veneto a scendere fino allo 0,1% di Piemonte, Puglia e Toscana. In calo Molise (-1%), Calabria (-0,5%), Friuli-Venezia Giulia (-0,3%), Abruzzo e Basilicata (entrambe le regioni giù dello 0,2%).

La regione con i valori del mattone più elevati è il Trentino-Alto Adige, con i suoi 3.088 euro al metro quadro. La seguono Valle d’Aosta (2.708 euro/m²), Liguria (2.503 euro/m²) e Toscana (2.332 euro/m²). Valori superiori alla media nazionale dei prezzi anche per Lombardia (2.164 euro/m2) e Lazio (2.127 euro/m2).  Le restanti 14 regioni sono racchiuse in una forbice che va dai 1.838 euro dell’Emilia-Romagna fino agli 884 euro del Molise, la regione più economica per acquistare casa in Italia.

Province

Prevalenza di province in terreno positivo questo mese: sono 61 contro 41 in calo e quattro, Lucca, Roma, Lecce e Vibo Valentia, che mantengono prezzi stabili rispetto a gennaio.
In testa agli aumenti troviamo le province di Aosta (2,2%), Forlì-Cesena (2,1%) e Siracusa (1,8%). Gli aumenti degli altri 58 mercati sono di entità inferiore e sono compresi tra l’1,7% di Brindisi e lo 0,1% di Latina. All’opposto Cuneo e Oristano (-1,6%), Rimini (-1,5%) e Udine (-1,4%) sono le province i cui prezzi hanno registrato i maggiori ribassi nell’ultimo mese.

Sul versante dei prezzi, la provincia italiana più cara si conferma anche nel mese di febbraio Bolzano con i suoi 4.504 euro al metro quadro. La seguono Milano (3.396 euro/m2), Lucca (3.109 euro/m2) e Savona (3.075 euro/m2). All’opposto, le province più convenienti per l’acquisto di un immobile risultano essere Biella (639 euro/m²), Isernia (664 euro/m2) e Caltanissetta (672 euro/m2).

Capoluoghi

Performance positive a febbraio per 56 capoluoghi italiani, in testa ai quali troviamo Belluno (4,4%), Benevento (3%), Piacenza (2,8%), Aosta (2,7%) e Gorizia (2,6%).  Cali per 44 città, i maggiori dei quali toccano Cuneo (-4,2%), Udine (-3,1%) e Rimini (-2,9%). Per quanto riguarda i due principali mercati cittadini italiani, Roma (0,1%) segna un lieve aumento; mentre Milano è stabile.

Il capoluogo meneghino mantiene il primato di città più cara d’Italia in quanto a prezzi delle case, con un valore medio di 4.987 euro al metro quadro. A seguire troviamo Bolzano (4.479 euro/m2), Venezia (4.458 euro/m2), Firenze (4.059 euro/m2), Bologna (3.464 euro/m2) e Roma (3.024 euro/m2). Prezzi superiori alla media nazionale in altri 33 capoluoghi compresi tra i 2.990 euro di Trento ed i 1.850 di Savona. Ragusa (736 euro/m2), Caltanissetta (747 euro/m2) e Biella (753 euro/m2), chiudono la classifica dei valori immobiliari di idealista come città più economiche dove acquistare casa In Italia.  

Nota metodologica
A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, abbiamo aggiornato la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi).  

Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d’asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report. Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta. Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell’evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia. Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, avevamo aggiornato la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari. Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo. Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.

Fonte: Idealista.it