Tassi Bce invariati, cosa succede alle rate dei mutui casa

Risparmio fino a 372 euro annui per i mutui a tasso variabile da inizio anno. Praticamente invariati i mutui a tasso fisso

Se lo scorso 6 giugno la Bce aveva deciso il primo taglio dei tassi di interesse di riferimento di 25 punti base, la riunione del 18 luglio ha lasciato fermi i livelli, così come atteso dal mercato. L’istituto guidato da Christine Lagarde ha deciso di mantenere gli attuali livelli: i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale restano quindi invariati rispettivamente al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%. Il futuro della politica della BCE è incerto, ma gli analisti credono che ci sarà un nuovo taglio dei tassi nella riunione di settembre. Cosa accadrà alle rate del mutuo? Ecco le simulazioni di idealista

  1. La Bce lascia invariati i tassi interesse, ecco perché
  2. L’inflazione e la crescita nell’eurozona
  3. Tassi di interesse Bce, le previsioni di idealista/mutui
  4. Quanto costa un mutuo da 200mila euro dopo la decisione della Bce
  5. Quando scenderanno ancora i tassi Bce? I commenti degli esperti
  6. Calendario Bce, le prossime decisioni sui tassi

Nell’ultima riunione di politica monetaria, tenutasi il 6 giugno, la BCE ha deciso di procedere con un taglio dei tassi di interesse di riferimento di 25 punti base. Questo è stato il primo allentamento dei tassi dopo 10 aumenti consecutivi e cinque stabilizzazioni, che hanno aiutato a contenere l’inflazione nell’area dell’euro, indice che è sceso al 2,5% a giugno (era al 2,6% a maggio). Ma la BCE ha subito avvertito che “non si impegna preventivamente su una traiettoria specifica dei tassi”, lasciando aperta una possibile stabilizzazione dei tassi a luglio, come ora si è confermato.

La Bce lascia invariati i tassi interesse, ecco perché

La decisione di lasciare i tassi invariati, già attesa dai mercati finanziari, è in linea con il discorso di Christine Lagarde a Sintra, durante l’apertura del Forum della BCE a inizio luglio, nel quale la governatrice sottolineava che il ritmo delle future riduzioni dei tassi rimane “molto incerto”, avvertendo che il lavoro nella lotta contro l’inflazione nella zona euro “non è ancora finito”, quindi è necessario “rimanere vigili”. Per questo motivo, la banca centrale continua a essere determinata a “seguire un approccio basato sui dati e a valutare decisioni di politica monetaria riunione per riunione”, ha evidenziato Lagarde.

L’inflazione e la crescita nell’eurozona

“Sebbene alcune misure dell’inflazione di fondo siano aumentate lievemente a maggio a causa di fattori una tantum, – si legge nella nota che spiega la decisione della Bce, – per la maggior parte sono rimaste stabili o sono diminuite leggermente a giugno. In linea con le aspettative, l’impatto inflazionistico dell’elevata crescita salariale è stato assorbito dai profitti. La politica monetaria mantiene restrittive le condizioni di finanziamento. Al tempo stesso, le pressioni interne sui prezzi restano alte, l’inflazione dei servizi è elevata ed è probabile che l’inflazione complessiva rimanga al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno”.

“Il Consiglio direttivo,- si legge ancora, –  è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine. Per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.

Andamento di Irs ed Euribor

in percentualeGen, 2024Mar, 2024Apr, 2024Giu, 2024Lug, 20242,62,83,03,23,43,63,8

Euribor 1 mese

IRS 30 anni

Tassi di interesse Bce, le previsioni di idealista/mutui

“Nessuna sorpresa nella riunione odierna della BCE. Sulla decisione “attendista” pesa la pressione dell’inflazione, con particolare riferimento alla componente energia, – è il parere di Fabio Femiani, responsabile di idealista/mutui per l’Italia. – Contemporaneamente, non sono trapelate, come d’uso aggiungerei, indicazioni sulle future mosse, anche se la maggior parte degli analisti sembra convinta che a settembre possa concretizzarsi un secondo taglio. Sarà l’opportunità, forse più unica che rara, di anticipare per una volta l’eventuale decisione della FED, che si riunirà pochi giorni dopo”.

Quali sono le conseguenze sul mercato dei mutui? “Lanciando un occhio al mercato dei mutui, notiamo come l’Euribor abbia recepito il taglio solo nell’ultimo periodo, mentre l’IRS – dal momento che rappresenta la view di lungo periodo – aveva già incamerato il taglio di giugno e pertanto negli ultimi 6/7 mesi si è mantenuto più stabile. Quella di oggi è una notizia meno positiva soprattutto per i mutuatari a tasso variabile che, dopo i primi benefici in termini di risparmio avuti sulla rata di giugno, avrebbero volentieri accolto nuovi significativi ribassi anche sulla rata di luglio…toccherà aspettare almeno dopo la pausa estiva”.

“Il ritardo nella riduzione dei tassi di interesse implicherà anche un ritardo nelle revisioni al ribasso delle rate dei mutui variabili, – spiega Juan Villén, direttore generale di idealista/mutui. – La situazione è invece migliore per quelle famiglie che cercano un prestito ipotecario in questo momento, poiché la concorrenza tra gli enti ha provocato una riduzione degli spread per i nuovi mutui e si prevede che continueranno a seguire la stessa tendenza per il resto dell’anno”.

Mutuo trentennale da 200 mila euro 

Spread 0,50% per i mutui a tasso fisso e 0,75% per i mutui a tasso variabileGen, 2024Mar, 2024Apr, 2024Giu, 2024Lug, 20248408608809009209409609801.0001.020

Tasso Variabile (rata in euro)

Tasso Fisso (rata in euro)

Quanto costa un mutuo da 200mila euro dopo la decisione della Bce

Come cambiano, allora, le rate del mutuo oggi? Date le nuove condizioni di mercato, secondo le simulazioni di idealista/mutui, rispetto a inizio anno la rata di un mutuo trentennale a tasso variabile con spread allo 0,75 per cento scende di 31 euro mensili, per un risparmio fino a 372 euro annuali. Scendono, anche se molto meno, anche i mutui a tasso fisso; il risparmio per un mutuo a tasso fisso, sempre con scadenza a 30 anni e spread allo 0,5 per cento da gennaio a luglio ammonta a 4 euro mensili, pari a 48 euro annuali. Al momento, sempre secondo idealista/mutui, il migliore tasso disponibile per un mutuo trentennale da 200 mila euro a tasso fisso è del 3,20 per cento, con rata mensile pari a 864 euro, mentre per i mutui a tasso variabile i migliori tassi sul mercato ammontano al 5,02 per cento, con rata pari a 1076 euro.

Mutuo trentennale da 200 mila euro 

Spread 0.50% per i tassi fissi e 0.75% per i tassi variabili

Tasso Variabile (rata in euro)Tasso Fisso (rata in euro)
Gen, 20241.026843
Mar, 20241.025837
Apr, 20241.020843
Giu, 20241.001841
Lug, 2024995839

E’ pur vero che, nonostante il maggiore risparmio sul tasso variabile, è questa la tipologia di mutuo che rimane più costosa. Secondo Codacons, il mancato taglio dei tassi deciso dalla Bce è una pessima notizia per questa tipologia di utenti. “Ricordiamo infatti, – segnala l’ente, nella persona del presidente Carlo Rienzi, – che un taglio dei tassi dello 0,25% equivale ad un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile delle tipologie di mutuo variabile più diffuse in Italia, tra -180 e -360 euro annui a famiglia. Una nuova riduzione dei tassi di interesse sarebbe stata senza dubbio un segnale positivo e avrebbe ridato fiato alle famiglie dopo due anni di caro-mutui che hanno pesato su redditi e consumi. La strada per colmare i rialzi imposti dalla Bce rimane, purtroppo, ancora molto lunga: basti pensare che per alcune tipologie di mutuo a tasso variabile la maggiore spesa raggiunge oggi i 5mila euro l’annorispetto ai tassi medi di fine 2021”.

Quando scenderanno ancora i tassi Bce? I commenti degli esperti

La decisione di lasciare invariati i tassi Bce era attesa ampiamente dal mercato, che in generale si attende un nuovo taglio non prima di settembre.

Secondo la Presidente Lagarde, la solidità del mercato del lavoro consente alla BCE di prendere tempo per raccogliere nuove informazioni.- commenta Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO. – Di conseguenza, la BCE non ha fretta di tagliare ulteriormente i tassi, le decisioni resteranno di riunione in riunione e il flusso di dati dei prossimi mesi deciderà la velocità con cui la BCE eliminerà ulteriori restrizioni. Data la funzione di reazione della BCE, le cui decisioni si basano sulle prospettive di inflazione, sulle dinamiche inflazionistiche sottostanti e sulla trasmissione delle politiche, prevediamo che la BCE continuerà a prevedere tagli dei tassi nelle riunioni sulle stime dei suoi esperti e ci aspettiamo il prossimo taglio dei tassi a settembre.  Attualmente il mercato prevede altri 45 punti base di tagli dei tassi per quest’anno. L’attuale tasso terminale di circa il 2,5%, superiore alla maggior parte delle stime su un tasso neutrale per l’area dell’euro, indica un’elevata preoccupazione per l’inflazione dell’ultimo miglio. Nel complesso, le valutazioni di mercato sembrano ragionevoli e attualmente sono sostanzialmente in linea con la nostra previsione di base, che da tempo vede tre tagli per quest’anno”.

“Solamente nuove indicazioni di forte rallentamento della crescita dei prezzi al consumo potrebbero convincere i banchieri centrali a tagliare nuovamente i tassi a settembre, – è il parere di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia. – Manteniamo le nostre prospettive su 2 tagli dei tassi di interesse nelle prossime 4 riunioni (a settembre e dicembre)”.

“La BCE si prende una pausa estiva. Un paio di mesi in più consentiranno all’istituzione di valutare meglio la traiettoria dell’inflazione e della crescita dell’area, eventualmente confermando che la strada intrapresa è quella desiderata, – commenta Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti di Carmignac. – La possibilità di un ulteriore taglio dei tassi a settembre, come per la Fed, è però alta. Nel frattempo, più a lungo i tassi resteranno restrittivi, maggiore sarà la probabilità di una rapida decelerazione dell’economia”. 

La Bce taglierà i tassi forse solo un’altra volta quest’anno, con un tasso finale di circa il 3% nel 2025, – è il parere di Álvaro Sanmartín, Chief Economist, Amchor IS. – Nell’Eurozona continuiamo a vedere un moderato rimbalzo economico, con tassi di crescita complessivamente superiori all’1% nel 2024, un calo dell’inflazione di fondo, anche se probabilmente più lento rispetto agli Stati Uniti”.

Calendario Bce, le prossime decisioni sui tassi

Ecco il calendario delle prossime riunioni Bce durante le quali l’istituto di Francoforte potrebbe decidere nuove variazioni nei tassi di interesse:

  • 12 settembre 2024
  • 17 ottobre 2024
  • 12 dicembre 2024
  • 30 gennaio 2025
  • 6 marzo 2025
  • 17 aprile 2025
  • 5 giugno 2025
  • 24 luglio 2025
  • 11 settembre 2025
  • 30 ottobre 2025
  • 18 dicembre 2025

Fonte: Idealista.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *