Mercato immobiliare, perché la ripresa delle vendite segna l’”anno zero” per il residenziale

I dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate sull’andamento delle vendite di immobili residenziali nel secondo trimestre del 2024 mostrano una ripresa del mercato, con un incremento del +1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un totale di 186.324 transazioni. Genova, Roma e Palermo sono tra le città in ripresa, mentre Milano e Firenze hanno subito i cali più notevoli. Diego Vitello, Research Manager di Gabetti Property Solutions, commenta i dati dandone una chiave di lettura.

La ripresa del mercato immobiliare evidenziata dal rapporto dell’Agenzia delle Entrate evidenzia una inversione di tendenza dopo sei trimestri consecutivi di calo e coinvolge tutte le aree del paese, sebbene sia più evidente nel Nord e nel Centro. Il trimestre è stato sostenuto soprattutto dai comuni più piccoli (+1,6%), mentre i capoluoghi hanno registrato una crescita più contenuta (+0,2%).

“Dopo sei trimestri di variazione negativa, che ha caratterizzato il periodo che va dall’ultimo trimestre del 2022 al primo trimestre del 2024, le compravendite ritornano a posizionarsi in territorio positivo, – nota Vitello. – Questo perché è stata ormai superata quella fase turbolenta che, come noto, ha provocato una brusca impennata dell’inflazione e, di conseguenza, dei tassi di interesse.  Questo secondo trimestre dell’anno si potrebbe definire ‘l’anno zero’ del mercato residenziale italiano, in cui i due parametri economici, che avevano messo alla finestra tante famiglie nell’acquisto dell’abitazione, hanno imboccato un’inversione di tendenza positiva”.

Quali sono i parametri chiave di questa fase del mercato? “L’inflazione è di fatto quasi del tutto rientrata in quel paramento target del 2% deciso dalla BCE, – spiega l’esperto, – mentre i tassi di interesse stanno facendo un percorso di discesa più lento, meno repentino rispetto all’aumento degli ultimi due anni, ma con un percorso di tagli ormai ben definito. Dopo il taglio dello scorso giugno, infatti, l’ultima riunione del Consiglio Direttivo della BCE del 12 settembre, ha infatti deciso un nuovo taglio dei tassi di interesse portando il tasso di rifinanziamento principale da 4,25% a 3,65% (lo scorso giugno da 4,50% a 4,25%)” 

Per quanto riguarda gli acquisti, il 71% è stato effettuato beneficiando delle agevolazioni fiscali “prima casa”, in aumento di sette punti rispetto al secondo trimestre del 2023. Sono aumentati anche gli acquisti tramite mutuo ipotecario (41%), grazie al calo del tasso d’interesse medio, passato dal 4,31% del secondo trimestre 2023 al 3,70%.

Le compravendite seguono un trend in movimento anche per quanto riguarda i modelli abitativi.“Il modello abitativo è in profondo cambiamento con nuove esigenze che stanno spingendo molte famiglie a cambiare la propria abitazione, anche per effetto dei cambiamenti demografici, – sottolinea Vitello. – I dati dell’Agenzia delle Entrate ci mostrano infatti che a crescere sono soprattutto le compravendite di bilocali e di grandi tagli. I primi a titolo di investimento o per giovani coppie e single (quest’ultimi una categoria sempre più in aumento), i grandi tagli perché le famiglie ricercano spazi più ampi per ospitare nuove funzioni d’uso”.

Cosa aspettarsi per il futuro? “E’ bene ricordare che nel mercato residenziale le nuove esigenze non sottraggono le precedenti ma si sommano, aumentandone la complessità e, quindi, le opportunità, del mercato. Per il futuro, ci aspettiamo di navigare in acque più sicure che ci porteranno verso un secondo semestre ancora più positivo”.

Secondo il report trimestrale dell’Agenzia delle Entrate, nelle otto principali città italiane per numero di abitanti, le compravendite di abitazioni mostrano una lieve flessione su base annua, in contrasto con il trend nazionale. Tra le grandi città in crescita troviamo Genova (+3,9%), Roma (+3,4%) e Palermo, che segna un lieve incremento (+0,7%). Al contrario, Napoli registra una leggera diminuzione (-0,9%), seguita da Torino (-2,0%) e Bologna (-2,5%), mentre Milano (-7,3%) e Firenze (-8,1%) hanno subito i cali più marcati.

Fonte: Idealista.it

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