Nuova social card “Dedicata a te”: ricariche in arrivo dal 9 settembre

Prima dell’estate il governo Meloni aveva annunciato la nuova social card “Dedicata a te”, con una formula rinnovata e che varrà 500 euro (40 euro in più rispetto al precedente importo previsto di 460 euro). Si tratta di una misura di sostegno economico rivolta alle famiglie con un reddito basso e figli a carico. Scopriamo nel dettaglio a chi spetta e quali sono le ultime novità per i beneficiari, che riceveranno le ricariche a partire dal 9 settembre 2024.

  1. Social card “Dedicata a te”, le novità
  2. A chi spetta
  3. Come richiederla
  4. Come usarla

Social card “Dedicata a te”, le novità

Per la nuova social card, utilizzabile per l’acquisto di beni alimentari e non solo, il governo ha stanziato 676 milioni, 500 euro a tessera, con un aumento di 40 euro rispetto alla passata edizione. Saranno, inoltre, 30mila i beneficiari in più, toccando una platea complessiva di 1.330.000, come ha sottolineato il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida alla presentazione a Palazzo Chigi.

Il 4 giugno è stato firmato il decreto ministeriale che avvia la misura, ha detto Lollobrigida: “Tutti i beneficiari avranno la disponibilità della carta entro settembre”. Sono anche state aggiunte nuove categorie di acquisto come prodotti Dop e Igp, ortaggi surgelati prodotti da forno tonno e carne in scatola.

Per quanto riguarda l’individuazione dei beneficiari della carta dedicata a te 2024, la gestione spetta all’Inps, che è chiamato a verificare requisiti e scala di priorità, per poi inviare ai Comuni la lista delle famiglie potenziali beneficiarie entro la scadenza del 24 luglio. Gli enti territoriali, poi, sono chiamati a confermare le graduatorie e a procedere con le assegnazioni delle prepagate da 500 euro per l’acquisto di beni alimentari, benzina e trasporti.

Il ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida ha spiegato che a beneficiarne sono 1.330.000 nuclei familiari, con reddito Isee inferiore a 15.000 euro. La carta può esser ritirata agli uffici postali dopo aver ricevuto la comunicazione dal Comune di residenza. Sono esclusi i cittadini che usufruiscono di altri contributi pubblici. 

A chi spetta

I criteri di individuazione dei beneficiari della social card “Dedicata a te” rimangono invariati, potranno beneficiarne i nuclei familiari residenti in Italia, di almeno 3 persone e con Isee inferiore a 15.000 euro, privi di altri contributi di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Saranno i Comuni a dare comunicazione alle famiglie individuate, in base alla verifica degli elenchi dell’Inps, informando sulle modalità di ritiro delle carte presso gli uffici postali.

La Carta dedicata a te, quindi, non spetta ai nuclei che includono percettori di assegno d’inclusione, reddito di cittadinanza, carta acquisti, e qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico (di livello nazionale, regionale o comunale). Il sostegno non spetta neanche ai nuclei nei quali almeno un componente fruisce dell’indennità di disoccupazione, di mobilità, della cassa integrazione.

beneficiari della misura in oggetto non devono presentare domanda perché, ai sensi dell’articolo 2 del D.I. 4 giugno 2024, e devono risultare in possesso dei seguentirequisiti alla data della pubblicazione del medesimo decreto interministeriale (24 giugno 2024):

  • iscrizione di tutti i componenti del nucleo familiare nell’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale);
  • titolarità di una certificazione ISEE ordinario, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159, in corso di validità, con indicatore non superiore ai 15.000,00 euro annui.

Il contributo non spetta ai nuclei familiari che alla data di entrata in vigore del D.I. 4 giugno 2024 includano percettori di:

  • Assegno di inclusione,
  • Reddito di cittadinanza,
  • Carta acquisti,
  • o di qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà che preveda l’erogazione di un sussidio economico di livello nazionale, regionale o locale.

Non spetta, inoltre, ai nuclei familiari nei quali almeno un componente risulti percettore di: Nuova assicurazione sociale per l’Impiego (NASPI), Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori (DIS-COLL), Indennità di mobilità, Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, Cassa integrazione guadagni (CIG) o qualsivoglia differente forma di integrazione salariale o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.

Come richiederla

La carta Dedicata a te, come già specificato, non può essere richiesta direttamente. I beneficiari della social card, infatti, vengono individuati dall’Inps e dai Comuni, che comunicano agli interessati l’assegnazione del beneficio e le modalità di ritiro delle carte presso tutti gli Uffici Postali.​ Per effettuare il ritiro è necessario presentare la comunicazione, un documento d’identità in corso di validità e il codice fiscale. ​

L’Inps, entro trenta giorni dalla pubblicazione del D.I. 4 giugno 2024 quindi, entro il 24 luglio 2024, mette a disposizione dei singoli Comuni, attraverso un apposito applicativo web, unitamente alle relative istruzioni operative, le liste di beneficiari in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 2 del citato D.I., individuando i nuclei familiari residenti in ciascun Comune sulla base dei dati elaborati secondo i seguenti criteri, che si indicano in ordine di priorità decrescente:

  • nuclei familiari composti da non meno di tre componenti di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2010, la priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso;
  • nuclei familiari composti da non meno di tre componenti di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2006, la priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso;
  • nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, la priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso (cfr. l’art. 4 del D.I.).

I Comuni, entro e non oltre venti giorni dalla pubblicazione degli elenchi sull’applicativo web dedicato, consolidano tali elenchi avvalendosi del medesimo applicativo web, dopo avere verificato la residenza e le eventuali incompatibilità con altre misure locali percepite dai nuclei familiari contenuti nei suddetti elenchi (cfr. gli artt. 4 e 7 del D.I.).

L’Inps, decorso il termine di venti giorni previsto per i Comuni, ha reso definitivi tali elenchi entro dieci giorni dal termine del caricamento dei dati sulla piattaforma informatica e li ha trasmessi in via telematica a Poste Italiane S.p.A. ai fini della messa a disposizione delle carte, per il tramite della società controllata Postepay (cfr. l’art. 7 del D.I.).

Successivamente l’Inps, ricevuti gli esiti di rendicontazione da Poste Italiane S.p.A., fornisce ai Comuni, attraverso l’apposito l’applicativo web, il numero identificativo delle carte da includere nelle comunicazioni che gli stessi Comuni dovranno inviare ai beneficiari per informarli dell’avvenuta assegnazione del contributo e delle modalità di ritiro delle carte presso gli uffici postali abilitati al servizio. Ciascun Comune pubblicherà in evidenza sul proprio sito internet l’elenco dei beneficiari della carta riferito al territorio di competenza.

Come usarla

Tramite una convenzione ad hoc, prima dell’entrata in vigore della social card (a settembre 2024) saranno individuati i singoli esercizi commerciali e le associazioni di commercio che proporranno scontistiche sui costi dei beni alimentari a favore dei possessori della Card. Apposite scontistiche potranno essere proposte anche sui prezzi alla pompa.

Il primo acquisto con la Carta deve essere effettuato entro il 16 dicembre 2024 e l’importo totale assegnato deve essere interamente utilizzato entro il 28 febbraio 2025. Sul sito del Masaf sarà predisposta una sezione dedicata dove sarà possibile reperire maggiori informazioni.

Fonte: Idealista.it

Pil, l’Istat rivede al ribasso la crescita acquisita per il 2024: è al +0,6%

La precedente stima era +0,7%

La stima completa dei conti economici trimestrali fornisce “una sostanziale conferma delle stime preliminari del Pil del secondo trimestre 2024, con una crescita congiunturale dello 0,2% e una crescita tendenziale dello 0,9%”. La crescita acquisita per il 2024 risulta dello 0,6% a fronte della stima dello 0,7% fornita a fine luglio. A renderlo noto è l’Istat.

La crescita acquisita è la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno.

Pil, Istat conferma: nel II trimestre +0,2%, su anno +0,9%

Nel secondo trimestre del 2024 il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del secondo trimestre del 2023. Lo ha reso noto l’Istat ricordando che la crescita congiunturale del Pil diffusa il 30 luglio 2024 era stata anch’essa dello 0,2%, così come la crescita tendenziale era stata dello 0,9%.

Il secondo trimestre – ha spiegato l’Istituto di statistica – ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023.

Rispetto al trimestre precedente, le componenti della domanda interna registrano una stazionarietà dei consumi finali nazionali e una lieve crescita degli investimenti fissi lordi pari allo 0,3%. Sia le importazioni sia le esportazioni sono in diminuzione, rispettivamente dello 0,6% e dell’1,5%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla crescita del Pil per 0,1 punti percentuali con un apporto positivo di 0,1 punti sia della componente dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, sia di quella degli investimenti fissi lordi. Per contro la componente della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP) ha sottratto 0,1 punti percentuali alla crescita del Pil. Positivo anche il contributo della variazione delle scorte, in misura di 0,4 punti percentuali, a fronte dell’apporto negativo della domanda estera netta per 0,3 punti percentuali.

Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto nell’agricoltura e nell’industria, diminuiti rispettivamente dell’1,7% e dello 0,5%, e un andamento positivo nei servizi, cresciuti dello 0,4%.

Pil, Codacons: consumi al palo, segnale preoccupante

I dati sul Pil del secondo trimestre diffusi dall’Istat vengono accolti con preoccupazione dal Codacons, che sottolinea in particolare l’andamento negativo dei consumi.

“I consumi finali nazionali – si legge nella nota – risultano al palo rispetto al trimestre precedente, e addirittura in diminuzione dello 0,1% su base annua. Un segnale preoccupante che dimostra come la spesa delle famiglie sia ferma e non cresca, con ripercussioni a cascata per l’intera economia nazionale”.

“Dopo i maxi rincari che si sono abbattuti sulle vacanze estive e le nuove spese che attendono i consumatori in autunno, a partire da quelle per la scuola, ribadiamo l’invito al governo a studiare misure specifiche tese a difendere il potere d’acquisto delle famiglie e sostenere i consumi, che sono il vero motore della nostra economia”, conclude il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.

Fonte: Idealista.it