Quanto spazio abitativo possono permettersi le famiglie italiane in affitto nelle principali città del Paese? A rispondere è un’analisi dell’Ufficio Studi di Locare, che ha confrontato il reddito medio familiare, calcolato dal Dipartimento delle Finanze del MEF per l’anno fiscale 2023, con il costo medio degli affitti aggiornato al 31 dicembre 2024. L’obiettivo è stimare la metratura accessibile in locazione nelle dieci città più popolose d’Italia.
- Un’analisi tra redditi e affitti
- Meno spazio al Nord, più metri quadrati al Sud
- Le città con meno spazio disponibile
- Un mercato sempre più difficile
Un’analisi tra redditi e affitti
L’indagine ipotizza un nucleo familiare con due percettori di reddito e un budget massimo del 30% del reddito annuo destinato al canone di locazione. I dati evidenziano forti disparità territoriali, con città dove le famiglie devono ridimensionare le proprie aspettative di spazio abitativo e altre in cui il rapporto tra redditi e affitti permette soluzioni più ampie.
Meno spazio al Nord, più metri quadrati al Sud
Il divario tra Nord e Sud appare evidente analizzando la metratura accessibile per ogni 1.000 euro di reddito destinato all’affitto:
- Milano: 44 mq
- Torino: 87 mq
- Napoli: 67 mq
- Palermo: 104 mq
A Palermo una famiglia può permettersi più del doppio dello spazio rispetto a Milano a parità di reddito disponibile. Anche Napoli, nonostante un reddito medio inferiore rispetto al Nord, offre una metratura superiore al capoluogo lombardo. Torino si colloca in una fascia intermedia, con un rapporto più equilibrato tra entrate e costi di locazione.
Le città con meno spazio disponibile
Firenze è la città in cui le famiglie devono adattarsi agli spazi più ridotti: con un reddito medio pro capite di 28.000 euro e una disponibilità annua per l’affitto di 16.800 euro, la metratura accessibile si ferma a 67 mq.
Segue Milano, dove, nonostante il reddito medio pro capite più alto tra le città analizzate (37.000 euro), i costi elevati delle locazioni limitano la superficie disponibile a 80 mq, con un budget di 22.200 euro annui. A Roma, il reddito medio pro capite è di 29.000 euro, con una disponibilità per l’affitto di 17.400 euro, sufficiente per una casa di 84 mq.
A Napoli, il reddito medio pro capite è di 23.000 euro, per una disponibilità annua di 13.800 euro, che consente di affittare un’abitazione di 77 mq. A Bologna, invece, con un reddito medio di 29.000 euro e una disponibilità di 17.400 euro, è possibile affittare 86 mq.
Le città con maggiore disponibilità di spazio
Nel Sud la metratura disponibile aumenta: a Bari, con un reddito medio di 24.000 euro e una disponibilità di 14.400 euro, si possono affittare 100 mq, mentre a Catania, dove il reddito medio è di 20.000 euro, il budget per l’affitto di 12.000 euro permette di ottenere una casa di 107 mq.
A Torino, il reddito medio pro capite è di 26.000 euro, con una disponibilità per l’affitto di 15.600 euro, che consente di affittare 109 mq. A Palermo, il reddito medio è di 22.000 euro, con una capacità di spesa annua di 13.200 euro, che permette di locare 115 mq.
La città in cui le famiglie possono vivere “più larghe” è Genova: con un reddito medio di 25.000 euro e un budget per l’affitto di 15.000 euro, si può affittare un’abitazione di 120 mq.
Un mercato sempre più difficile
“Il rapporto tra redditi e affitti continua a evidenziare forti squilibri tra le grandi città, dove gli spazi abitativi si riducono drasticamente, e le realtà dove il costo della locazione permette una qualità della vita migliore in termini di metratura disponibile” – sottolinea Andrea Napoli, CEO e founder di Locare. – “Un aspetto sempre più centrale per le famiglie italiane, in un mercato immobiliare in cui il divario tra domanda e disponibilità abitativa continua a crescere, con un impatto evidente sulla qualità della vita e sulle scelte residenziali degli italiani”.
Fonte: Idealista.it