Secondo l’analisi condotta da idealista, il principale portale immobiliare per l’innovazione tecnologica in Italia, nel trimestre più recente c’è stato un incremento del 3% nel numero di case in vendita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale aumento rappresenta una significativa accelerazione dell’offerta, considerando che nel terzo trimestre del 2022 si era verificata una diminuzione dell’11% delle proprietà disponibili rispetto all’anno prima.
Capoluoghi
Settantatré (73) capoluoghi italiani registrano un aumento dell’offerta immobiliare.
Tra le città che trainano questa crescita spiccano Benevento (35%), Sondrio (34%) e Campobasso (31%). Altri incrementi variano dal 29% a Vercelli all’1% a Messina, Piacenza, Reggio Emilia e Trapani.
Nei principali mercati urbani, si notano significativi aumenti a Bologna (15%), Milano (+14%) e Palermo (11%), mentre crescono sopra la media del periodo anche Roma (6%) e Torino (5%). Rialzi più contenuti nelle altre città; non si rilevano variazioni a Potenza, Genova, Reggio Calabria e Vicenza.
D’altra parte, si osservano riduzioni nell’offerta immobiliare in 30 capoluoghi, con cali più pronunciati a Napoli (-31%), Crotone (-25%), La Spezia (-22%) e Lodi (-20%). Le restanti 26 città vedono diminuzioni, tra cui Firenze (-11%) e Venezia (-10%).
Province
Analizzando le province italiane, emerge una netta prevalenza di incrementi dell’offerta in 76 delle 106 aree monitorate nel confronto con il terzo trimestre del 2022. La maggiore crescita si registra a Benevento (23%), seguita da Bolzano, Trieste e Campobasso (tutte con un 22%). Importanti aumenti si riscontrano anche a Bologna e Palermo (16%) e Milano (9%). Crescite più contenute a Roma (6%), Torino (3%) e Napoli (1%).
Nessuna variazione si rileva nelle province di Belluno, Novara, Treviso, Biella e Reggio Emilia. Al contrario, le maggiori riduzioni nell’offerta immobiliare coinvolgono Lecco (-15%), Lodi, Crotone e Padova (tutte segnano un -13%). Gli altri ribassi, inferiori al 10%, interessano 21 aree, tra cui il -7% di Trento e Verbano-Cusio-Ossola e il -1% di Aosta, Vibo Valentia e Livorno. Da segnalare anche i cali nelle province di Firenze e Venezia (-6%).
Fonte: Idealista.it