1.848 euro/m2 il prezzo medio del mattone in Italia
Gli ultimi dati dell’Ufficio Studi di idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, rivelano un rallentamento nei prezzi delle abitazioni usate ad aprile (-0,1%), con una media di 1.848 euro al metro quadrato. L’andamento annuale dei prezzi rimane positivo, registrando un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente
Regioni
La tendenza dei mercati regionali mostra un quadro contrastato, con 10 aree in calo, 8 in aumento e due, Abruzzo e Puglia, che rimangono stabili rispetto a marzo. Con un balzo dell’1,4% ad aprile, il Trentino-Alto Adige registra il maggior aumento del periodo. Seguono altre 7 regioni con variazioni che vanno dallo 0,4% della Lombardia allo 0,1% dell’Emilia-Romagna. Al contrario, i maggiori ribassi si evidenziano nel Molise (-0,8%), in Campania e nel Lazio (entrambe giù dello 0,7%). Altri cali si collocano in un range che va dal -0,6% della Sicilia al -0,1% del Friuli-Venezia Giulia.
Il Trentino-Alto Adige si conferma come la regione con i prezzi al metro quadrato più elevati, raggiungendo i 3.144 euro. Seguono Valle d’Aosta (2.693 euro/m²), Liguria (2.507 euro/m²) e Toscana (2.329 euro/m²), tutte con prezzi superiori alla media nazionale. Anche Lombardia (2.197 euro/m²), Lazio (2.118 euro/m²) ed Emilia-Romagna (1.850 euro/m²) presentano valori al di sopra della media italiana. Le restanti regioni mostrano prezzi compresi tra i 1.820 euro del Veneto e gli 886 euro del Molise, la regione più economica per l’acquisto di un immobile in Italia.
Province
A livello provinciale, osserviamo un equilibrio tra aree in calo (50) e altrettante in crescita; nel frattempo, 6 macroaree (Siracusa, Arezzo, Firenze, Massa-Carrara, Brescia e La Spezia) rimangono stabili.
I maggiori rialzi registrati nel mese di aprile si sono verificati a Vercelli (1,9%), Trento e Isernia (entrambi 1,8%), seguiti da Macerata (1,4%) e Gorizia (1,3%). Al contrario, la provincia che ha registrato i maggiori ribassi dei prezzi è Benevento (-2,6%), seguita da Enna (-1,8%), Rimini e L’Aquila (entrambe -1,7%).
Sul versante dei prezzi, la provincia italiana più cara si conferma anche questo mese Bolzano, con i suoi 4.510 euro al metro quadro. La seguono Milano (3.434 euro/m²) e Lucca (3.098 euro/m²). Valori superiori alla media italiana in altre 27 province italiane compresi tra i 3.080 euro di Savona ed i 1.867 euro di Latina. Mentre, le aree provinciali meno costose per l’acquisto di un immobile sono Biella (628 euro/m²), Caltanissetta (669 euro/m2) e Isernia (678 euro/m2).
Capoluoghi
Nei capoluoghi, si osserva una leggera prevalenza di aree con prezzi in diminuzione (48), rispetto a quelle in aumento (46) e 10 che mantengono stabilità rispetto al mese precedente.
I maggiori incrementi del periodo si concentrano nelle città di Andria (2,9%), Udine (2,7%), Isernia (2,6%), Verbania (2,5%) e Como (2%). I capoluoghi di regione che Incrementano maggiormente il loro valore sono Firenze (0,9%), Bologna (0,5%) e Torino (0,2%). Milano e Roma rimangono stabili, mentre Palermo (-1%) e Napoli (-1,5%) registrano i maggiori cali. I ribassi più significativi si registrano a L’Aquila (-4,4%), Benevento (-3,8%) e Potenza (-3%).
Milano, nonostante la stabilizzazione di aprile, conferma la sua posizione come la città più costosa per acquistare casa, con un prezzo medio di 4.990 euro al metro quadrato. Seguono Bolzano (4.532 euro/m²) e Venezia (4.463 euro/m²). Firenze si posiziona al quarto posto della classifica con 4.121 euro/m², seguita da Bologna (3.470 euro/m²), Roma (3.021 euro/m²) è all’ottavo posto, Napoli (2.770 euro/m²) si colloca al decimo posto in termini di prezzi. Al contrario, Caltanissetta (732 euro/m²) si conferma come il capoluogo più economico d’Italia, seguita da Ragusa (735 euro/m²) e Biella (741 euro/m²) nella classifica dei valori immobiliari cittadini.
Nota metodologica
A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, abbiamo aggiornato la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi).
Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d’asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report. Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta. Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell’evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia. Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, avevamo aggiornato la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari. Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo. Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.
Fonte: Idealista.it