Come la “silver economy” sostiene il mercato immobiliare prime

Oltre l’80 per cento degli over 50 possiede almeno una casa di proprietà e il 22 per cento possiede almeno un altro immobile. Gli acquirenti in media hanno ormai 43 anni, mentre i venditori oggi hanno un’età media di 56 anni, quando solo otto anni fa ne avevano cinque di meno. Nel 2022 un terzo dei venditori aveva un’età superiore ai 65 anni, mentre un quarto aveva un’età compresa tra 55 e 64 anni. A vendere sono soprattutto over 50. Un 21,8 per cento di venditori ha un’età compresa tra 45 e 54 anni, mentre solo il 5,5 per cento dei venditori è un under 34. Sono alcuni dati sulla “silver economy” immobiliare in Italia, che, secondo Vincenzo Monti Prestige, si replica perfettamente anche per le case di lusso.

  1. Case di lusso a Milano e silver economy
  2. Quanto spendono gli “anziani” per comprare casa
  3. Anziani che comprano case di lusso a Milano, da dove vengono?
  4. Silver economy immobiliare: con mutuo o senza?

Case di lusso a Milano e silver economy

Il mercato Prime di Milano fornisce una fotografia che va a coincidere in linea di massima su tutto quanto rilevato in relazione alla Silver Economy. Secondo VMP l’ottanta per cento degli acquirenti di case di pregio ha un’età superiore ai cinquanta anni, e solo il venti per cento dei compratori ha meno di questa età. Il dato più curioso che emerge dall’analisi fatta in questo focus è che oltre il sessanta per cento di coloro che decidono di acquistare una casa di pregio a Milano sono donne. Il che starebbe anche a dimostrare quanto sappiamo già a livello statistico, ovvero che l’aspettativa di vita delle donne è più alta di quella degli uomini.

Quanto spendono gli “anziani” per comprare casa

Quando il budget di spesa si fa importante, oltre il milione e mezzo di euro, la fascia degli over 65 occupa una grossa fetta di quota di mercato (il 54 per cento), un altro quaranta per cento di mercato è in mano a coloro che hanno più di cinquanta anni. Mentre gli under 50 che movimentano il mercato Prime di Milano al momento sono una quota decisamente minoritaria, che non arriva al dieci per cento del totale (7 per cento).

Anziani che comprano case di lusso a Milano, da dove vengono?

Una nota, infine, sulla provenienza di questi “longennials” che comprano case di pregio a Milano: i residenti milanesi compongono circa il 60 per cento del mercato, la quota di acquirenti stranieri continua a salire ed oggi siamo al 33 per cento, mentre i compratori italiani che provengono da altre regioni del Bel Paese rappresentano il sette per cento del totale. In pratica, il mercato del lusso milanese, quello Prime e super Prime, è alimentato da una domanda e da una offerta di adulti maturi o anziani.

Silver economy immobiliare: con mutuo o senza?

Il problema del debito tocca meno il mercato living Prime. Innanzitutto, da quanto ha detto JP Morgan, elaborando i dati ottenuti da Eurostat e OCSE aggiornati al 31 ottobre 2022, sulle percentuali di proprietari di casa con mutuo o senza mutuo, l’Italia è il Paese in Europa con la percentuale più bassa di famiglie che fanno ricorso ad un prestitoper acquistare casa: meno del 20 per cento del totale delle famiglie proprietarie. Siamo quindi un Paese in cui i nuclei famigliari sono meno esposti agli aumenti dei tassi di interesse della BCE. Inoltre, coloro che hanno passato i 50 anni, o i Silver, non hanno necessità di cartolarizzare.

I Silver si distingueranno ancora di più, dunque, per un’alta percentuale di possesso della prima e seconda abitazione, per dimensioni della loro casa e per l’alta sensibilità sia verso gli aspetti legati alla vivibilità, sia quelli rivolti al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Nella maggioranza dei casi, chi già possiede una casa di proprietà ne cerca un’altra, e non ha bisogno di accendere un mutuo. Nonostante un recente report elaborato dall’Area Studi Legacoop e Ipsos affermi che 7 italiani su 10 sono preoccupati per l’aumento dei tassi di interesse e ritengono che rappresenti un freno per l’economia delle famiglie e per l’economia in generale, solo il 35 per cento del campione del ceto medio e tra gli over 65 esprime una, peraltro contenuta, preoccupazione. E solo Il 10 per cento di costoro ha rinunciato ad acquistare un immobile.

La maggior parte ha solo rinviato, aspettando di capire (“wait and see”) se i prezzi cominceranno a calare. Una volta stabilizzati i prezzi , data la carenza di immobili di pregio con le caratteristiche migliori, caratteristica fisiologica che contraddistingue il mercato meneghino Prime da sempre mercato dai piccoli numeri se comparato con quelli delle altre città europee di una certa dimensione, i protagonisti della Silver Economy compreranno per sé stessi, o, altrimenti per i propri figli e nipoti.

Silver economy case

Fonte: Idealista.it

Differenza tra balcone, terrazzo e terrazza: quali sono le caratteristiche

Balconi, terrazzi e terrazze sono elementi architettonici che arricchiscono gli edifici e la loro fruibilità. Ma se il tratto comune è quello di offrire spazi all’aperto, la differenza sta nelle caratteristiche e nelle potenzialità uniche. In breve, c’è differenza tra balcone e terrazzo? I balconi, sporgendo dalla facciata, offrono uno spazio all’aperto di dimensioni più contenute, spesso accessibile da porte o finestre, ideale per affacciarsi e godere dell’aria fresca. I terrazzi, invece, sono aree più ampie posizionate all’interno del perimetro dell’edificio ma all’esterno della struttura, fornendo spazio per arredi e attività all’aperto. Queste superfici possono variare da piccoli spazi ad ampi piani, consentendo diverse possibilità di utilizzo.

  1. Com’è strutturato un balcone?
    1. La balconata ed il balcone a loggia: caratteristiche distintive
  2. Che cos’è un terrazzo?
    1. I vantaggi di avere un terrazzo al coperto
  3. Quando si può usufruire del bonus facciate? 
  4. Terrazzo o terrazza?
  5. La differenza tra balcone, terrazzo e lastrico solare
  6. Balcone, terrazzo e terrazza: come si distinguono
  7. Qual è la differenza tra balcone e veranda?
  8. Potrebbe anche interessarti
    1. Quando si può definire terrazzo?
    2. Cosa s’intende per balcone?
    3. Qual è il sinonimo di terrazzo?
    4. Quanti tipi di balcone ci sono?

Com’è strutturato un balcone?

Il balcone rappresenta una protuberanza sporgente dalla facciata di un edificio, dotata di ringhiera e parapetto per scopi di protezione e sicurezza. Questo elemento architettonico, aggiuntivo ed esterno alla struttura, offre uno spazio calpestabile che solitamente si estende in lunghezza.

Con una storia che risale al 1500, il balcone è un tratto distintivo di numerosi palazzi storici. Oltre a fornire un punto di affaccio per gli abitanti dell’edificio, il balcone agisce anche come elemento ornamentale che conferisce unicità e originalità a molte strutture architettoniche.

La balconata ed il balcone a loggia: caratteristiche distintive

La balconata può essere considerata come un balcone di dimensioni maggiori. Solitamente è più ampio rispetto al balcone tradizionale, di conseguenza è possibile anche aggiungere degli ornamenti e degli accessori per renderlo vivibile, soprattutto nel periodo estivo.

Il balcone a loggia, invece, rappresenta una variante in cui una porzione del balcone è rientrata all’interno della facciata dell’edificio, emergendo in parte dal profilo dell’edificio stesso.

Che cos’è un terrazzo?

La definizione di terrazzo è chiara: è uno spazio architettonico aperto, praticabile, aggiuntivo a un edificio e situato all’esterno della struttura ma compreso all’interno del suo perimetro.

A differenza del balcone, il terrazzo non sporge dalla facciata, ma rappresenta un’area accessibile e ben pavimentata, generalmente rettangolare o quadrata. Inoltre, può essere anche terrazzo arredato.

Questa spaziosa superficie consente l’arredamento con mobili da esterni, creando un luogo ideale per trascorrere momenti di relax all’aria aperta.

I vantaggi di avere un terrazzo al coperto

Il terrazzino, munito di un parapetto o di una ringhiera di sicurezza, può essere reso versatile attraverso l’aggiunta di tendetettoie o verande in vetro scorrevole.

Queste aggiunte permettono di utilizzare lo spazio in varie condizioni climatiche, trasformandolo in una sorta di stanza supplementare all’interno della casa.

Quando si può usufruire del bonus facciate? 

Capire la differenza tra balcone e terrazzo per il bonus facciate è utile; infatti, il balcone rappresenta un componente esterno aggiunto all’edificio, sporgendo dalla sua facciata, mentre la terrazza è una parte integrante di quest’ultimo.

Inoltre, il Bonus facciate è applicabile per lavori di ristrutturazione dei balconi, ma non è ammissibile per interventi effettuati sui terrazzi.

Terrazzo o terrazza?

La terrazza, tipicamente situata all’ultimo piano dell’edificio, rappresenta una spaziosa area scoperta e accessibile, delimitata da un parapetto di sicurezza che permette la vista panoramica e svolge molteplici funzioni. In alcuni casi, ad esempio negli hotel, la terrazza situata sulla sommità dell’edificio viene impiegata come spazio per attività ricreative e sociali, spesso adibito a lounge bar.

Sotto l’aspetto architettonico, la terrazza costituisce una parte integrante dell’edificio ed è solitamente compresa nella proprietà dell’ultimo piano.

differenza tra balcone, terrazzo e terrazza

La differenza tra balcone, terrazzo e lastrico solare

C’è una differenza tra balcone e terrazzo o lastrico solare. Per lastrico solare si intende la superficie piana situata sulla sommità di un edificio, generalmente destinata ad ospitare impianti solari o altre componenti funzionali al condominio.

Occasionalmente, il lastrico viene arricchito: può essere pavimentato e dotato di ringhiere per offrire un punto di affaccio, o allestito per essere utilizzato come uno spazio abitabile. In tal caso, assume la denominazione di terrazza.

Il terrazzo invece rappresenta un ambiente situato all’interno della struttura edilizia, ma al contempo aperto all’esterno, caratterizzato da dimensioni generose e abitabile.

Balcone, terrazzo e terrazza: come si distinguono

Avendo un appartamento è meglio avere un balcone o una terrazza? Qual è la differenza principale tra balconi e terrazzi?

Il balcone fuoriesce dalla facciata con dimensioni limitate, prevalentemente in lunghezza. Più difficile da comprendere è la differenza tra terrazzo e terrazza.

Il terrazzo rappresenta uno spazio all’interno del perimetro dell’edificio, ma esterno all’abitazione, solitamente di dimensioni più generose e adatto all’utilizzo; infatti, è consuetudine per i proprietari degli appartamenti avere un terrazzo arredato, per rendere lo spazio più vivibile.

Viceversa, la terrazza corrisponde al lastrico di copertura localizzato nell’ultimo piano, dotato di una pavimentazione curata e recintata, destinato a fungere da luogo di socializzazione.

Qual è la differenza tra balcone e veranda?

Comprendere qual è la differenza tra balcone, veranda e terrazza non è facile. Il balcone rappresenta un elemento saliente situato all’esterno di un edificio, in genere sopra il livello del suolo, e trova sostegno in mensole o in una struttura metallica o di cemento. Di solito, i balconi sono caratterizzati da dimensioni contenute e possono essere raggiunti tramite una o due aperture, come porte o finestre.

Una veranda rappresenta un’addizione coperta connessa a un edificio, di solito posizionata sulla parte anteriore o posteriore della struttura. Comunemente circondata da pareti, è dotata di finestre aperte o schermi per consentire la circolazione dell’aria.

Le verande costituiscono un’area all’aperto protetta, ideale per momenti di relax o per intrattenere ospiti. Spesso arredate con mobili da giardino o salotto, alcune verande possono essere isolate e riscaldate per un utilizzo durante tutto l’anno.

differenza tra balcone, terrazzo e terrazza

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Dopo aver chiarito la differenza tra balcone, terrazzo e terrazza, ecco alcune risposte alle principali Faq sul tema.

Quando si può definire terrazzo?

Il terrazzo può essere identificato come una serie di piattaforme orizzontali, sostenute da un muretto, utilizzate per stabilizzare un terreno inclinato. La distinzione chiave rispetto alla terrazza è che il terrazzo non sporge dalla facciata dell’edificio.

Cosa s’intende per balcone?

Balcone abitabile: qual è il significato? Il balcone può essere paragonato ad una finestra aperta fino al livello del pavimento, fornita di una balaustra o ringhiera, secondo uno stile ampiamente diffuso, soprattutto nelle regioni meridionali.

Qual è il sinonimo di terrazzo?

Quando si menziona una terrazza, ci si riferisce alla superficie aperta e accessibile di un edificio, spesso fungendo da copertura per la struttura sottostante. Questo spazio è delimitato da un parapetto e può essere sfruttato in vari modi.

Quanti tipi di balcone ci sono?

I balconi possono essere classificati in due tipologie distintive: ci sono i balconi sporgenti, i quali si estendono al di fuori della facciata del condominio e i balconi incassati, che possiedono una finalità strutturale e sono integrati nella facciata del condominio.

Fonte: idealista.it

Mutui a tasso fisso, la migliore offerta di oggi 13 settembre 2023

Per la prima volta da un anno i tassi di interesse dei mutui sono in calo. Stando all’ultimo Bollettino di Banca d’Italia, a luglio la media dei tassi è stata del 4,58 per cento, contro il 4,65 per cento di giugno. L’aumento dei mutui a tasso fisso e delle surroghe ha contribuito a questa situazione, mentre l’aumento dei tassi si è concentrato maggiormente sulle lunghe scadenze. Vediamo allora qual è la migliore offerta di mutuo a tasso fisso di oggi 13 settembre 2023.

  1. I tassi di interesse sui mutui oggi 13 settembre 2023
  2. Quanto costa un mutuo da 150 mila euro il 13 settembre 2023
  3. Calcola la rata del tuo mutuo

I tassi di interesse sui mutui oggi 13 settembre 2023

Quanto è il tasso del mutuo oggi? Il 13 settembre 2023 i tassi Euribor ed Eurirs, ovvero i tassi di riferimento per i mutui a tasso variabile e fisso, mostrano lievi aumenti per tutte le scadenze. In particolare:

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Fonte: idealista.it

Mutuo prima casa, le agevolazioni per i giovani (e non solo)

Per chi si appresta ad acquistare un immobile a uso primario, accendere un mutuo prima casa può garantire l’accesso a numerose agevolazioni. Con l’obiettivo di avvicinare sempre più persone al mercato immobiliare, e di agevolare l’acquisto di quella che sarà l’abitazione principale, sono infatti stati introdotti diversi sgravi fiscali e agevolazioni. Ma quanto si può risparmiare e, soprattutto, quali sono i requisiti per accedervi?

  1. I vantaggi del mutuo prima casa 
  2. Le detrazioni IRPEF sul mutuo 
  3. Le agevolazioni sul mutuo prima casa per i giovani 
  4. Gli sgravi sulla prima casa non legati al mutuo 
  5. Mutuo prima casa e agevolazioni: quali sono i requisiti 

La casa rappresenta da sempre il fulcro del risparmio degli italiani che, rispetto ai cittadini di altri Paesi europei, preferiscono investire sulla proprietà degli immobili anziché scegliere soluzioni come l’affitto oppure il leasing. Proprio per questa ragione, negli anni sono stati introdotti due grandi gruppi di agevolazioni: le detrazioni IRPEF sul mutuo per gli aventi diritto e gli incentivi di finanziamento per i giovani. A questi si aggiungono poi degli sgravi immediati al momento dell’acquisto, indipendentemente si decida di accendere o meno un mutuo per l’acquisto della casa.

I vantaggi del mutuo prima casa 

Come già anticipato, scegliere di aprire un mutuo per un immobile destinato ad abitazione principale può garantire l’accesso a numerosi vantaggi di natura fiscale. Ma quali sono e a quanto ammonta il risparmio che si potrà ottenere?

Le detrazioni IRPEF sul mutuo 

La prima serie di agevolazioni riguarda le detrazioni IRPEF sull’apertura e i successivi interessi sul mutuo, per gli aventi diritto. Per potervi accedere è infatti necessario trovarsi in una condizione reddituale che non preveda imposte sostitutive all’IRPEF, come ad esempio accade per i lavoratori autonomi in Partita IVA che hanno deciso di aderire al regime forfettario. Le misure prevedono, per un massimo di 4.000 euro l’anno:

  • una detrazione IRPEF del 19% sulle spese accessorie del mutuo, quali la parcella del notaio per la stipula del mutuo, le spese di istruttoria e la perizia tecnica sull’immobile;
  • una detrazione IRPEF del 19% sugli interessi.

Come già anticipato, questi incentivi sono disponibili solamente per coloro che non si avvalgono di imposte sostitutive sul reddito, come nel caso dei lavoratori dipendenti o autonomi in Partita IVA ordinaria. Chi ha scelto il regime forfettario, non corrispondendo nei fatti l’IRPEF, non ha diritto a usufruire di queste agevolazioni (scopri i vantaggi IRPEF anche per buste paga e pensioni).

Le agevolazioni sul mutuo prima casa per i giovani 

Allo scopo di favorire l’acquisto della prima casa ai giovani, i quali spesso faticano a ottenere mutui e finanziamenti per via di una condizione reddituale e lavorativa precaria, da qualche anno a questa parte sono state introdotte delle agevolazioni per gli under 36. Così come previsto dal Decreto Sostegni Bis, introdotto nel 2021 e prorogato fino al 31 dicembre 2023, i nati a partire dal 1987 possono accedere al Bonus Prima Casa. Si tratta di un pacchetto di agevolazioni che prevede:

  • l’accesso all’apposito Fondo di Garanzia: lo Stato si espone in qualità di garante fino all’80% del valore dell’immobile scelto come prima casa, facilitando così l’erogazione del mutuo;
  • la riduzione del 50% su tutti gli onorari notarili, compresi quelli per la stipula del mutuo;
  • l’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, sotto forma di credito d’imposta.

Rimangono poi sempre poste in essere le agevolazioni IRPEF del 19% già illustrate, sempre per i soggetti che non si avvalgono di imposte sostitutive sul reddito. 

Il fondo di garanzia dei mutui prima casa per gli under 36, che era stato inizialmente prorogato fino al 30 giugno 2023, è stato prorogato al 30 settembre 2023. Questo significa che le domande per accedere al Fondo di Garanzia Consap, dietro determinati requisiti, potranno essere presentate entro il 30 settembre 2023.

Gli sgravi sulla prima casa non legati al mutuo 

Vale inoltre la pena ricordare che, per coloro che avessero deciso di non accendere un mutuo per l’acquisto della prima casa, rimangono comunque disponibili alcuni sgravi fiscali

  • l’imposta di registro al 2% e le imposte catastale e ipotecarie fisse a 50 euro, per coloro che acquistano da privati o da imprese in esenzione IVA;
  • IVA al 4% e imposte di registro, catastale e ipotecarie a 200 euro, per chi acquista da impresa soggetta a IVA;
  • la detrazione IRPEF del 19%, per un massimo di 1.000 euro, per le spese di intermediazione in caso l’acquisto venga finalizzato avvalendosi di un’agenzia immobiliare. Anche in questo caso, lo sgravio è previsto per tutti i soggetti che non si avvalgono di imposte sostitutive all’IRPEF.

Mutuo prima casa e agevolazioni: quali sono i requisiti 

Per poter approfittare degli interessanti vantaggi previsti per chi decide di aprire un mutuo destinato alla prima casa, è necessario rientrare in alcuni requisiti specifici. La normativa attualmente in vigore infatti prevede che:

  • la casa che si andrà ad acquistare non deve essere accatastata come immobile di lusso;
  • l’immobile prescelto dovrà essere nello stesso comune di residenza o, ancora, nel comune dove ci si trasferirà entro 18 mesi dall’accensione del mutuo;
  • non si abbia già usufruito di agevolazioni per l’acquisto della prima casa. In questo caso la normativa perfette di avervi nuovamente accesso solo l’attuale abitazione viene venduta entro 12 mesi dal trasferimento presso la nuova residenza;
  • il richiedente non sia titolare di altri diritti di proprietà su immobili terzi, anche di proprietà del coniuge, su tutto il territorio nazionale. Se si rientra nella categoria dei giovani, i quali hanno quindi diritto di accedere al Bonus Prima Casa, vi sono poi dei requisiti specifici:
  • non avere superato i 36 anni al momento del rogito;
  • essere residenti nel Comune dove si acquisterà l’immobile;
  • non essere titolari o usufruttuari di altri immobili nel territorio;
  • avere un ISEE – ovvero il prospetto di Situazione Economica Equivalente – di massimo 40.000 euro.

In conclusione, per chi si affaccia per la prima volta al mercato immobiliare, allo scopo di acquistare la propria abitazione principale, non mancano di certo aiuti e vantaggi.

Fonte: idealista.it