Case green, Confedilizia commenta le ultime novità: “Stop all’obbligo di intervenire entro determinate scadenze”

La proposta di direttiva europea sulle case green cambia volto. Giovedì 12 ottobre si è svolto un nuovo incontro tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue. L’intenzione era quella di premere sull’acceleratore e – se non addirittura di arrivare a un’intesa – di fare importanti passi avanti, tanto che per questo nuovo trilogo era stato deciso di procedere con una trattativa “a oltranza”. Ma, dopo quasi dodici ore di colloqui, ha prevalso una linea più morbida e si è arrivati all’eliminazione della norma che imponeva l’obbligo di intervenire sugli immobili entro determinate scadenze. È su queste nuove basi che l’accordo potrebbe essere chiuso definitivamente a dicembre. Per avere maggiori dettagli su cosa è stato deciso, idealista/news ha parlato con il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

Cosa è successo giovedì 12 ottobre?

“Dopo una lunga trattativa, è stata eliminata la norma che prevedeva l’obbligo di fare gli interventi entro determinate scadenze. Questa è stata sostituita da un indirizzo generale agli Stati di ottenere entro il 2050 determinati obiettivi di risparmio energetico degli edifici.

È stata dunque acquisita l’eliminazione del fulcro di quella direttiva, cioè la parte relativa agli obblighi. Questa è la sostanza vera del discorso”.

Una svolta rispetto a quanto previsto fino alla scorsa settimana?

“Sì, si tratta di una svolta notevole, frutto di un contrasto che è sempre emerso. Prima erano tutti accondiscendenti, dopodiché diversi governi, compreso il nostro, si sono fatti sentire sempre di più.

Si è così deciso di dare agli Stati la libertà di puntare a certi obiettivi come credono; per esempio, con detrazioni fiscali, con impulsi di vario tipo, ma non con ‘l’obbligo di obbligare’, che era quello che prevedeva la proposta di direttiva.

Questa linea è ora acquisita. Non può cambiare. Su questo punto c’è stata un’intesa tra Parlamento, Consiglio e Commissione. E ad aver inciso è stato soprattutto il Consiglio, dove ci sono i rappresentati dei governi dei diversi Paesi”.

Efficienza energetica

GTRES

Se ci sarà quindi un altro incontro a dicembre, esso sarà finalizzato ad arrivare a un accordo definitivo su queste basi?

“Esatto. Questo non l’hanno compreso in tanti. Da qualche parte è passato di più il concetto del rinvio, che è in sé comunque una notizia, perché quella riunione era stata convocato con la modalità ‘a oltranza’ proprio per premere, anche psicologicamente, perché si giungesse alla conclusione. Invece, alle cinque del mattino è stato detto ‘no, non si conclude niente’. Però poi la sostanza acquisita è il cambio di paradigma.

Al di là delle visioni macchiettistiche con le quali viene dipinto chi si opponeva a questa direttiva,

secondo la nostra opinione, è stato raggiunto il risultato di puntare a obiettivi di risparmio energetico, che si possono avere tranquillamente, con buonsenso.

Qui non si tratta di fare una distinzione tra chi è per il risparmio energetico e il miglioramento dell’ambiente e chi non lo è. La storia non è questa. La storia è come raggiungere certe finalità”.

Efficienza energetica

GTRES

Cosa succederà con le case green?

In base alle ultime notizie relative alla direttiva sulle case green, l’incontro di giovedì 12 ottobre tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue non ha portato a un accordo definitivo, ma sono state eliminate le norme che imponevano l’obbligo di effettuare gli interventi sugli immobili entro determinate scadenze. Si è deciso di concedere agli Stati un margine più ampio per l’applicazione della direttiva.

L’obbligo di intervenire entro determinate scadenze è stato sostituito da un indirizzo generale agli Stati di ottenere entro il 2050 determinati obiettivi di risparmio energetico degli edifici. L’obiettivo ora è di arrivare a un’intesa, partendo da queste nuove basi, probabilmente entro il mese di dicembre.

Fonte: Idealista.it

Manovra 2024, ultima ora sulla legge di bilancio

Ultima ora sulla manovra 2024. Il governo ha approvato la nuova legge di bilancio 2024 che contiene importanti novità per le pensioni, la famiglia e gli aiuti per i figli,l‘assegno unico, il taglio irpef e la flat tax. Vediamo quali sono le misure più importanti e cosa prevede la manovra finanziaria licenziata dal consiglio dei Ministri guidato da Giorgia Meloni

  1. Cosa prevede la manovra 2024
  2. Manovra 2024, le pensioni
  3. Manovra 2023, Flax tax e Irpef
  4. Misure per Famiglia e figli
  5. Canone Rai
  6. Fringe benefit e lavoro
  7. Manovra 2024, la sanità

Cosa prevede la manovra 2024

Una manovra da 24 miliardi di euro, frutto, come ha spiegato la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa, di “16 miliardi di extragettito e il resto di tagli di spese” 

Una manovra finanziaria che “non dispersa risorse, ma le concentra su grandi priorità”. E le priorità di questo nuovo disegno di legge di bilancio 2024 prevede misure per le pensioni, la famiglia, i lavoratori autonomi e il lavoro in generale”

Manovra 2024, le pensioni

Sul fronte delle pensioni le misure approvate sono in primis una rivalutazione delle pensioni per l’inflazione, con un aumento del 100% per le pensioni fino a quattro volte il minimo e del 90% per quelle tra quattro e cinque volte il minimo.

Inoltre viene introdotta Quota 104 che sostituisce la Quota 103 per il pensionamento anticipato.

Manovra 2023, Flax tax e Irpef

Circa 10 miliardi sono destinati al rinnovo del 2024 del taglio del cuneo fiscale contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro).

Si conferma la rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni di reddito dell’IRPEF per il solo anno 2024. In particolare si prevede una riduzione a tre degli scaglioni di reddito e delle corrispondenti aliquote progressive di tassazione del reddito delle persone fisiche:

  • 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35 per cento per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43 per cento per i redditi che superano 50.000 euro.

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Misure per Famiglia e figli

Importante le misure per la famiglia e i figli. Confermata la carta “dedicata a te” nella misura di 600 milioni di euro per l’anno 2024, si integra lo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro per l’anno 2024 e si stanziano risorse per il rifinanziamento del contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro) per sostenere le fasce più deboli della popolazione nel primo trimestre dell’anno prossimo.

Si aggiunge un altro mese di congedo parentale, retribuito al 60 per cento, per i genitori con figli fino ai 6 anni.  Si aumenta il fondo per il bonus asilo nido di oltre 150 milioni di euro. L’asilo nido sarà gratuito a partire dal secondo figlio.

Canone Rai

Diminuisce il canone Rai, da 90 a 70 euro all’anno. Alla riduzione corrisponde un’integrazione del finanziamento della Rai per le spese relative agli investimenti. La dotazione complessiva subisce, quindi, una lieve modifica in linea con i tagli previsti per i ministeri (da 440 a 420 milioni).

Fringe benefit e lavoro

Confermata la detassazione dei premi di produttività al 5 per cento e dei fringe benefit fino a 2 mila euro per i lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 euro per tutti gli altri (i benefici potranno essere riconosciuti anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa).

La decontribuzione assume un volto nuovo con riferimento alle donne lavoratrici, prevedendo che la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse, per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo.

Manovra 2024, la sanità

Tra le misure previste a favore della sanità, una indennità per medici e altro personale sanitario impegnati nella riduzione dei tempi delle liste di attesa.

Si stanziano risorse pari a 250 milioni di euro per l’anno 2025 e 350 milioni di euro a decorrere dal 2026 per il potenziamento dell’assistenza territoriale anche con riferimento a nuove assunzioni di personale sanitario.

Per i residenti stranieri, cittadini di Paesi non aderenti all’Unione europea, si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del SSN, versando un contributo di 2.000 euro annui. L’importo del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari.

Fonte: Idealista.it

Case, nuovo balzo dei rendimenti: 8,8% nel III trim 2023

Acquistare una casa per metterla in affitto fornisce una redditività lorda dell’8,8% nel III trim del 2023, con un aumento pari all’1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A dirlo lo studio realizzato da idealista, il portale web leader tecnologico in Italia, secondo il quale il rendimento supera nettamente i tassi offerti dai titoli di Stato a 10 anni (4,8%)

Secondo questo studio, che mette in relazione i prezzi di vendita e di affitto di diversi prodotti immobiliari per calcolarne la redditività lorda, i locali commerciali (negozi) rimangono l’investimento immobiliare più redditizio. Acquistare un negozio in Italia per affittarlo offre una redditività lorda del 12%, stabile rispetto a dodici mesi fa. Gli uffici offrono un rendimento del 9,6% (9,2% un anno fa) e nel caso dei garage si attesta al 7,1%, di poco inferiore al 7,2% di settembre 2022.

Rendimenti nel residenziale

Tra i capoluoghi italiani, Ragusa (12,4%) Siracusa (11,4%) e Biella con il 10% sono quelli che offrono la redditività più alta. Trapani, Catanzaro e Massa le seguono con rendimenti sopra la media del periodo, rispettivamente con il 9,5%, 9,2% e 9% di ritorno lordo. Al contrario Siena (4,6%) è il capoluogo meno remunerativo per i proprietari, seguita da Cuneo (4,7%) e Trento (4,9%). Nei grandi mercati Roma raggiunge il 6,1%, Napoli il 6%, Milano si ferma al 5.6%.

Rendimento dei box

In molti capoluoghi i box sono il prodotto meno redditizio per l’investitore. Questo mese abbiamo 2 capoluoghi che offrono una redditività di questa tipologia immobiliare inferiore ai  Btp (4,8%). Si tratta di Padova (3,1%) e Genova (4,7%).

La redditività più alta si ottiene a Verona (8,5%), seguita da Cagliari (8,1%), quindi Bari e Parma (7,7%). Anche a Roma il tasso di rendimento è del 7,7%, Milano arriva al 6,7%, mentre Napoli si ferma al 5,4%.


Rendimenti dei locali commerciali (no capannoni)

Il segmento retail è quello che garantisce la massima redditività in quasi tutti i capoluoghi.
Il rendimento più alto si ottiene a Monza (16,3%), che precede Trieste (15,7%), Genova (15,6%) e Venezia (15,4%). I ritorni a doppia cifra interessano l’80% dei capoluoghi analizzati, in una lunga lista si 62 capoluoghi guidati da Roma (14,9%) e Milano (14,8%).

Cuneo è il mercato in cui la redditività dei locali è più bassa, all’8,2%. Completano la parte bassa della classifica Foggia (8,8%), Ascoli Piceno (8,9%) e Trento (9%).
 

Rendimenti degli uffici
 

Il ramo uffici presenta rendimenti molto interessanti per gli investitori, talvolta con una redditività a doppia cifra, come nei casi di Monza (11,3%), La Spezia (10,5%) Trieste (10,3%) Perugia (10%). A Barcellona la redditività è del 9,1% e a Milano del 7,1%.

Sul versante opposto, i ritorni meno attraenti spettano a Rimini e Pescara (5,9%) offrono i rendimenti meno attraenti.

Metodologia
Per la preparazione di questo studio, idealista ha diviso il prezzo di vendita offerto per il prezzo di affitto richiesto dai proprietari nei diversi mercati facendo riferimento agli indici trimestrali di case, locali commerciali, garage e uffici corrispondenti al quarto trimestre del 2022. Il risultato ottenuto è la percentuale lorda di rendimento che un proprietario ottiene per affittare la proprietà. Questi dati facilitano l’analisi dello stato attuale del mercato ed è un punto di partenza di base per tutti quegli investitori che vogliono acquistare beni immobili al fine di ottenere benefici.

Fonte: Idealista.it

Mutui green per la prima casa: cosa sono, a cosa servono e come funzionano

Il mutuo green è un prodotto ancora relativamente nuovo sul mercato.  Si tratta di un finanziamento che mira a sostenere gli interventi di ristrutturazione edilizia che rendono più efficiente e migliorano la classe energetica delle nostre case. Da diversi anni la coscienza ecologica europea si è risvegliata, e ancora di più con l’ultima direttiva green; questi prodotti diventeranno quindi sempre più importanti per i consumatori. Ma cosa è un mutuo green? Vediamo insieme come funzionano, come fare per richiederli in banca e quali offerte di mutui green si possono trovare presso gli istituti di credito.

  1. Cosa sono i mutui green?
  2. Mutui green: quali sono le migliori offerte delle banche? 
  3. Quali documenti servono per ottenere un mutuo green?
  4. Quali sono i vantaggi dei mutui green?
  5. Quali sono i requisiti per ottenere un mutuo green?
  6. Meglio un mutuo green o un mutuo tradizionale?
  7. Casa green: le agevolazioni fiscali
  8. Come rendere una casa ecosostenibile?
  9. Potrebbe interessarti anche

Cosa sono i mutui green?

Un “mutuo verde” o “mutuo green” è un mutuo che consente di finanziare l’acquisto di una casa energeticamente sostenibile (con classe energetica A o B) o la ristrutturazione di un edificio che consenta il suo raggiungimento di una maggiore efficienza energetica e di un minore impatto ambientale. Gli Energy efficient mortgage (Eem), secondo la definizione europea, sono di tre tipi:

Mutui green per acquisto casa

Sono mutui verdi che finanziano l’acquisto di una abitazione ad alte prestazioni energetiche (classe A o B). Possono essere a tasso fisso o variabile, con tassi agevolati, e possono finanziare tra l’80 e i 100 per cento del valore dell’immobile.

Mutui green per ristrutturare casa

Sono mutui concessi per effettuare degli interventi di miglioramento energetico della prima casa, quali isolamento termico, alimentazione ad energia pulita, sistemi di climatizzazione efficienti. Lo scopo è di ottenere un miglioramento nelle prestazioni energetiche di almeno il 30 per cento, o uno scatto di due classi energetiche verso il meglio.

Mutui green per costruire casa

Si tratta di mutui concessi per finanziare la costruzione di una casa secondo i criteri della bioedilizia, ovvero di un edificio ad impatto ambientale basso se non nullo. L’erogazione del finanziamento avviene in pià tranches a seconda dell’avanzamento lavori e copre fino al 90 per cento dei costi sostenuti.

Mutui green: quali sono le migliori offerte delle banche? 

Per la richiesta di un mutuo green da restituire in 25 anni, da 150 mila euro (valore immobile 165 mila euro) da parte di un impiegato milanese, tra le migliori offerte di mutui green in banca troviamo le seguenti:

Mutuo green Banco Bpm

Il Mutuo You Giovani Green Consap di Banco Bpm consente, effettuando lavori che riducano i consumi energetici di almeno il 30 per cento o aumentando di due classi la valutazione energetica della casa, di avere accesso al finanziamento che assicura una rata da 759 euro mensili, Tan 3,61% (Irs 25 anni + spread 1,15%), Taeg 4,05%, spese di istruttoria gratuite, spese di perizia 320 euro.

Mutuo green Intesa Sanpaolo

Mutuo Domus Fisso Green Intesa Sanpaolo: rata 855 euro, tasso fisso 4,75%, spese di istruttoria: € 1.350,00, spese di perizia: € 320,00, Taeg 5,06 per cento.

Mutuo green Unicredit

Il mutuo Sostenibilità Ecologica Unicredit, per un importo di 130 mila euro su un valore immobile di 165 mila euro, offre una rata da 753 euro a tasso fisso 4,91 per cento (Irs 25 anni 2,85 + spread 2,06), Taeg 5,21 per cento.

Quali documenti servono per ottenere un mutuo green?

Per ottenere un mutuo verde occorre presentare in banca la seguente documentazione:

  • carta d’identità
  • codice fiscale
  • documentazione relativa ai redditi
  • documenti relativi agli interventi in oggetto e alle caratteristiche in termini di miglioramento delle prestazioni energetiche
  • documenti relativi all’immobile: se acquistato, deve trattarsi di un immobile in classe A o B; se ristrutturato, occorre presentare un preventivo degli interventi da effettuare per il salto di due classi energetiche; se da costruire, occorre la documentazione che certifica le caratteristiche di bioedilizia della casa.

Quali sono i vantaggi dei mutui green?

Il vantaggio di un mutuo green è che, oltre a far bene all’ambiente, è solitamente ottenibile a interessi inferiori rispetto ai mutui tradizionali. Per questo tipo di utilizzo, infatti, si può accedere ad offerte bancarie pensate appositamente.

Bisogna infatti tenere presente che una casa con una buona efficienza energetica (A o B) si rivaluta nel tempo, pertanto si può ottenere un profitto maggiore sia dalla sua vendita che dalla sua locazione. Questo è uno dei motivi per cui ​​le banche concedono condizioni favorevoli, il che costituisce un vantaggio doppio per il mutuatario il quale, con interessi inferiori, si ritrova una casa di maggior valore. Oltretutto, con una maggiore efficienza energetica, anche il consumo in bolletta sarà inferiore, e anche questo sarà per il padrone di casa un ulteriore vantaggio.

Quali sono i requisiti per ottenere un mutuo green?

I requisiti per accedere ad un mutuo verde possono essere diversi da banca a banca, ma ciò che è imprescindibile è, ovviamente, l’edificio che si fa ad acquistare o ristrutturare. Attraverso l’ottenimento del mutuo, infatti, è necessario che l’immobile sia (o diventi) più efficiente dal punto di vista energetico. In altre parole, l’immobile sottostante il mutuo, se acquistato, deve essere in classe energetica A o B, mentre in caso di ristrutturazione, essa deve far migliorare l’efficienza energetica di almeno il 30 per cento, ovvero con un “salto” di almeno due classi energetiche.

Meglio un mutuo green o un mutuo tradizionale?

Cosa scegliere tra un mutuo verde e un mutuo tradizionale? Prima di decidere è necessario confrontare le migliori offerte; solo così si possono trovare i prodotti più adeguati alle specifiche esigenze e circostanze di ogni consumatore e in ogni momento. La situazione dei tassi potrebbe infatti rendere conveniente anche un mutuo tradizionale. D’altro canto, ottenere un mutuo specificamente indirizzato al miglioramento energetico di una casa potrebbe rendere più semplice accedere all’offerta specifica di una banca.

Casa green: le agevolazioni fiscali

Le agevolazioni fiscali per rendere una casa “green”, ovvero più ecocompatibile ed efficiente dal punto di vista energetico, consistono nei seguenti bonus:

Bonus casa green

Il bonus casa green permette la detrazione del 50 per cento dell’Iva dall’acquisto di una casa in classe energetica A o B entro il 31 dicembre 2023. La detrazione del 50 per cento dell’Iva dall’Irpef può essere spalmata su dieci anni.

Ecobonus

Detrazione Irpef fino al 75 per cento delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica fino al dicembre 2024.

Superbonus

Detrazioni fiscali per gli interventi cumulativi di ristrutturazione ed efficientamento energetico ridotte dal 2023 al 90 per cento secondo le nuove norme del Governo.

Come rendere una casa ecosostenibile?

Quali sono gli interventi finanziabili con un mutuo che rendono una casa più ecosostenibile, in particolare dal punto di vista del consumo energetico? Il consumo di energia è fondamentale per l’impatto ambientale: maggiore è l’efficienza, minore sarà l’impatto. Ecco alcuni interventi di ristrutturazione che possono migliorare l’efficienza energetica e che si possono finanziare con un mutuo green (ma anche con i bonus ristrutturazione o con il superbonus 110):

  • Installare infissi che migliorino l’isolamento. Le finestre sono uno dei principali punti di dispersione termica in una casa, il che implica un maggior consumo di energia nella climatizzazione. L’installazione di finestre con doppi o tripli vetri previene ciò, riducendo l’energia che dobbiamo utilizzare per climatizzare la casa. 
  • Migliorare l’isolamento delle pareti. Oltre alle finestre, anche pareti, pavimenti e soffitti sono spazi attraverso i quali si disperde calore. L’installazione di alcuni rivestimenti realizzati con materiali a bassa conduttività termica aiuta a evitare questo problema.
  • Migliorare l’isolamento dei muri esterni. Così come possiamo migliorare l’isolamento all’interno, possiamo farlo all’esterno. In questo caso, il modo più comune è installare materiali a bassa conducibilità termica sul tetto e sulla facciata.
  • Installare pannelli solari. Avere dei pannelli solari in una casa ci permette di generare la nostra energia, il che ovviamente riduce l’impatto che la casa ha sull’ambiente e la sua dipendenza dalla fornitura di energia elettrica (che generalmente è prodotta dalla combustione di combustibili fossili).
  • Installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Anche la decarbonizzazione dei mezzi di trasporto gioca un ruolo importante nella transizione ecologica; avere una colonnina di ricarica per un veicolo elettrico ad uso privato è un altro intervento che ci aiuta a ridurre l’impatto ambientale della nostra casa.
  • Rifacimento dell’impianto elettrico. Oltre ad essere pericoloso, un vecchio impianto elettrico consuma più energia di uno nuovo. Pertanto, rinnovarlo ci aiuterà ad avere una casa più sostenibile.
  • Riscaldare casa con l’elettricità. Sostituire le caldaie a gasolio o gas con caldaie elettriche e altre installazioni aggiuntive (ad esempio il riscaldamento a pavimento) è un intervento che aiuta a migliorare l’efficienza energetica di una casa.

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Come funziona il mutuo green

Il mutuo green è un mutuo ottenibile a condizioni agevolate, purché gli interventi finanziati servano a migliorare la classe energetica dell’immobile almeno di due classi, riducendo le emissioni del 30 per cento.

Che cos’è il prestito green

Il prestito green ha la stessa finalità di un mutuo green ma, a differenza di questo, non è concesso dietro ipoteca di un immobile. Si tratta di un prestito personale finalizzato a realizzare interventi di efficientamento energetico nella propria casa.

Quali sono i tipi di mutui

Tra i tipi di mutui che si possono stipulare, ci sono quelli a tasso fisso – il cui tasso non varia nel tempo, – a tasso variabile – il cui tasso cambia con il cambiare dei tassi di interesse, – a tasso misto, un mix tra le due soluzioni. E’ possibile trovare mutui green sia a tasso fisso che variabile.

Cosa serve per il mutuo under 36

I mutui green possono essere ricompresi nella categoria dei mutui destinati ai giovani con meno di 36 anni. Possono beneficiare di questo tipo di mutui a condizioni agevolate i giovani che non hanno ancora compiuto 36 anni di età al momento della stipula del mutuo e che hanno Isee inferiore a 40 mila euro.

Fonte: Idealista.it

Riforma bonus edilizi 2024, agevolazioni fiscali suddivise in 10 anni e aliquote differenziate

Il governo ha annunciato la riforma dei bonus edilizi nel 2024 con l’attuazione della delega fiscale. A parlarne è stato la scorsa settimana il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso dell’audizione sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia di fronte alla commissione Ambiente della Camera. L’obiettivo è arrivare a una durata almeno decennale “per rispondere agli sfidanti obiettivi previsti per il settore residenziale” e considerare aliquote differenziate.

Riforma bonus casa, le linee d’azione

Nel dettaglio, nel corso dell’audizione sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia, il ministro dell’Ambiente ha detto: “La riforma dovrà avere una durata almeno decennale per rispondere agli sfidanti obiettivi previsti per il settore residenziale”. E ha sottolineato che tale riforma “dovrà essere indirizzata prevalentemente alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva case green; garantire aliquote distribuite in un massimo di 10 anni; ammettere interventi sia singolisia di riqualificazione energetica profonda; garantire i benefici secondo una aliquota ridotta per interventi singoli e, per gli interventi di riqualificazione energetica profondapoche aliquote crescenti in funzione della performance energetica raggiunta, tenendo anche conto delle performance sismiche per le aree ad alto rischio; garantire costi massimi specifici omnicomprensivi sia per singoli interventi, sia per interventi di riqualificazione energetica profonda, di semplice verifica e univoci per l’intero territorio nazionale”.

La riforma, inoltre, dovrà essere affiancata “da strumenti finanziari di supporto, ad esempio finanziamenti a tasso agevolato, anche a copertura totale dei costi di investimento, e cessione del credito, con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica”. Pichetto Fratin ha dunque spiegato: “È chiaro che la prospettiva appena delineata deve essere affiancata da un quadro di incentivi edilizi stabili nel tempo e che dobbiamo definire nell’attuazione della delega fiscale”.

La riforma dei bonus edilizi 2024 è stata anticipata dal governo nella bozza del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), inviata alla Commissione europea a giugno 2023. In particolare, la bozza del Pniec “prevede l’attuazione di una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi l’attuale frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive”. Questa riforma dei bonus casa prevederà “diverse aliquote di detrazione, in funzione delle performance generali raggiunte dall’edificio, da ottenere attraverso interventi con vari livelli di priorità”, e dovrà avere “una durata almeno decennale per rispondere agli sfidanti obiettivi previsti per il settore residenziale”.

Direttiva case green in Italia, l’opinione del ministro dell’Ambiente

In occasione dell’audizione sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia, il ministro dell’Ambiente ha parlato anche della direttiva europea sulle case green, che giovedì 12 ottobre ha visto riunirsi nuovamente Parlamento, Commissione e Consiglio Ue. Secondo quanto affermato da Pichetto Fratin, l’obiettivo di rendere gli edifici esistenti a emissioni zero entro il 2050 non è raggiungibile allo stato in Italia. E ha spiegato: “Nell’ambito dei triloghi come Italia stiamo rimarcando la peculiarità del contesto italiano. Noi abbiamo un patrimonio particolare con 31 milioni di fabbricati, di cui 21 milioni oltre la classe D. Un patrimonio diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come ‘bene rifugio’ delle famiglie italiane”. Secondo il ministro, “individuare una quota di patrimonio edilizio esentabile per motivi di fattibilità economica è un passo doveroso e necessario, ma gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, per come delineati ad oggi, non sono raggiungibili per il nostro Paese”.

Fonte: Idealista.it

L’acquisto di una casa dall’impresa costruttrice spiegato dal notaio

Comprare casa dal costruttore può avere dei vantaggi ma presuppone anche dei rischi specifici. Per scoprire quali sono le caratteristiche specifiche di questa tipologia di compravendita, idealista/news, per la rubrica di approfondimento “La casa in pillole”, ha raccolto il parere di un’esperta in materia: Giovanna dell’Erba, notaia della Commissione Comunicazione del Notariato. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’acquisto di un immobile dall’impresa costruttrice.

Le caratteristiche dell’acquisto di casa dal costruttore

Capita spesso di acquistare la propria abitazione direttamente dall’impresa costruttrice e quindi potremmo trovarci ad acquistare un’immobile che non è stato ancora affatto costruito, che completamente da edificare oppure un immobile in corso di costruzione.

Questo tipo di operazione presenta sicuramente dei vantaggi anche sotto il profilo economico, ma bisogna anche sapere che quando si acquista un immobile da un’impresa ci sono dei rischi che impongono di rispettare la normativa a tutela degli acquirenti di immobili da costruire.

Il legislatore, infatti, si preoccupa del rischio principale che può generarsi a carico di chi decide di acquistare un immobile in corso di costruzione o non ancora costruito.

Il rischio, in sostanza, è quello di anticipare delle somme di denaro, pagando già una parte del prezzo all’impresa costruttrice, con il rischio, appunto, che poi per qualche motivo i lavori non vengano completati. Per questa ragione, fin dal momento della conclusione del contratto preliminare, bisognerà rivolgersi al notaio.

Come comprare casa dal costruttore

Dal 2019, è obbligatorio concludere i contratti preliminari aventi ad oggetto immobili in corso di costruzione. Con atto notarile sarà quindi il notaio ad assicurarsi che tutta la normativa venga rispettata e che quindi il contenuto del contratto sia perfettamente aderente e rispetti la normativa a tutela degli acquirenti di immobili da costruire.

Ma è fatto obbligo in questa occasione all’imprenditore, quindi al venditore, di consegnare una fideiussione in favore dell’acquirente che garantisca il rimborso di tutte quelle somme che sono state già versate dall’acquirente prima che si completi il trasferimento della proprietà e quindi, sostanzialmente prima del contratto definitivo di compravendita.

Al momento della stipula del contratto definitivo, il venditore dovrà consegnare all’acquirente una polizza assicurativa a garanzia dei danni derivanti dalla rovina totale o parziale dell’immobile.

Sul tema dell’acquisto dell’immobile in corso di costruzione è disponibile una guida scaricabile sul sito www.notariato.it, elaborata dal Consiglio Nazionale del Notariato e le principali associazioni dei consumatori.

Fonte: Idealista.it

Il miglior mutuo liquidità di oggi 04 ottobre 2023

Il mutuo può non servire solo per acquistare una casa: si può infatti avere necessità di un finanziamento anche per altre finalità. Ma anche in questo caso si potrebbe dover utilizzare un immobile come garanzia per l’ottenimento del mutuo. Parliamo del mutuo liquidità, una tipologia di mutuo che consente ai clienti di ottenere un prestito garantito dall’ipoteca sulla propria casa o immobile di proprietà, al fine di ottenere liquidità immediata da utilizzare come si vuole. Scopriamo qual è il miglior mutuo liquidità disponibile in banca oggi, 4 ottobre 2023.

  1. Mutuo liquidità: come funziona?
  2. Tassi di interesse dei mutui di oggi, 4 ottobre 2023
  3. Il miglior mutuo liquidità di oggi, 4 ottobre 2023
  4. Calcola la rata del tuo mutuo

Mutuo liquidità: come funziona?

A differenza di altri tipi di mutui, il mutuo liquidità non è specificamente finalizzato all’acquisto di un’abitazione o di un immobile, ma piuttosto all’ottenimento di una somma di denaro per scopi diversi. I motivi per cui si richiede un mutuo liquiditàpossono essere molteplici, ad esempio:

  1. Consolidamento dei debiti: permette di riunire più prestiti in un unico mutuo con una rata mensile più gestibile.
  2. Realizzazione di progetti personali: come ristrutturazioni, arredamenti, acquisto di auto, viaggi o altri investimenti personali.
  3. Copertura di spese impreviste: ad esempio, spese mediche, pagamenti urgenti o altre emergenze finanziarie.

Tassi di interesse dei mutui di oggi, 4 ottobre 2023

Qual è il tasso del mutuo oggi? Rispetto al 26 settembre, i tassi dei mutui di oggi 4 ottobre 2023 mostrano aumenti su tutte le tipologie di tasso e su tutte le scadenze, più pronunciati per quanto riguarda i tassi fissi con scadenza superiore ai 10 anni. Nel dettaglio:

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Il miglior mutuo liquidità di oggi, 4 ottobre 2023

Qual è la banca che offre il miglior mutuo per liquidità oggi? Secondo la simulazione di un mutuo liquidità a tasso fisso richiesto da un impiegato di 45 anni milanese con reddito da 2600 euro mensili, per un importo di 75 mila euro su un valore immobile di 150 mila euro e durata ventennale il miglior mutuo per liquidità è il seguente:

Mutuo Liquidità Bnl: Mutuo spensierato, Tan 4,60%, Taeg 4,97%, rata mensile 478 euro, spese di istruttoria 938 euro, spese di perizia 300 euro.

Calcola la rata del tuo mutuo

Con il servizio Confronta Mutui puoi confrontare le migliori offerte di mutuo disponibili in banca oggi, per trovare gratis quello migliore per te. Con il simulatore idealista/mutui è possibile calcolare la rata media del mutuo disponibile oggi in banca. Ipotizzando un prezzo dell’immobile di 200 mila euro e un capitale iniziale di 70 mila euro e una richiesta di 130 mila euro da rimborsare in 30 anni, il tasso variabile medio disponibile oggi è di 4,88 per cento con una rata di 688 euro mensili (escluse tasse e spese), per un costo totale inclusi gli interessi di 317.809 euro. Il tasso fisso medio disponibile oggi è invece del 3,85 per cento, con una rata di 609 euro mensili (escluse tasse e spese), per un costo totale inclusi gli interessi di 289.402 euro.

Fonte: Idealista.it

Bagno in resina: vantaggi e svantaggi di questa soluzione

Optare per un bagno in resina è estremamente vantaggioso per via dell’alta resistenza e versatilità di questo materiale

Sebbene, in passato, la resina fosse principalmente impiegata per coprire superfici in ambienti industriali o di uso pubblico, di recente questa si è affermata con grande successo nel campo dell’interior design, specialmente nei contesti caratterizzati da uno stile moderno e minimalista. Oggigiorno, infatti, questo materiale di rivestimento rappresenta una delle soluzioni più gettonate quando si tratta di realizzare i bagni delle abitazioni private.

Tra i principali motivi che spingono i proprietari ad optare per il bagno in resina spiccano senz’altro l’estetica pulita e contemporanea del materiale, la sua versatilità, ma anche le innumerevoli possibilità di personalizzazione che offre in termini di colori e finiture. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sui costi, i vantaggi e gli svantaggi del rivestimento del bagno in resina passando, infine, per le idee più innovative per la realizzazione di spazi contemporanei e funzionali.

  1. Resine per bagno: tipologie e peculiarità 
  2. Bagni in resina: i pro e i contro
    1. Pro 
    2. Contro
  3. Come fare un bagno in resina? Alcune idee
  4. Potrebbe anche interessarti
    1. Quanto costa il rivestimento in resina al m2?
    2. Quanto dura un bagno in resina? 

Resine per bagno: tipologie e peculiarità 

La resina sintetica, una miscela di leganti sintetici e particelle inerti speciali, viene spesso utilizzata nell’ambito dell’edilizia e dell’arredamento degli spazi interni. La ragione di questa scelta è da ricercare nella versatilità del materiale, qualità che permette di personalizzare i rivestimenti rispetto alle esigenze d’uso e al contesto di applicazione. In questo caso si tratta di un materiale, caratterizzato da notevole flessibilità e alta viscosità, che si solidifica non appena viene esposto a temperature fredde o calde. Al momento sul mercato, sono disponibili tre tipologie di resina per bagni, ovvero:

  • resina cementizia: grazie alla sua composizione in cemento e additivi a base di resina, questa tipologia riesce a resistere agli oli, all’umidità e agli urti, diventando la scelta ideale per la realizzazione dei pavimenti;
  • resina epossidica: questo materiale può essere adoperato non solo per la pavimentazione, ma anche per la realizzazione di rivestimenti per pareti. Disponibile anche in una variante auto-livellante che consente un’applicazione uniforme sulle superfici, questo tipo di resina spicca per la sua notevole resistenza meccanica e termica;
  • resina acrilica: si tratta di una variante che può essere abbinata ai rivestimenti in cuoio, metallo e tessuto ma anche a diverse superfici murarie, compresi terrazzi, tetti e strutture in calcestruzzo. Disponibile in forma liquida, questa tipologia di resina può essere applicata più rapidamente rispetto alle altre varianti.

Naturalmente, è sempre bene affidarsi a figure esperte per individuare la tipologia di resina per bagno migliore in base alla superficie che si intende rivestire.

bagno in resina

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Bagni in resina: i pro e i contro

bagni resinati vengono scelti spesso per la realizzazione degli spazi interni delle strutture ricettive. Tuttavia, si tratta di una tendenza apprezzata anche per i rivestimenti delle residenze domestiche. Per questo motivo, è bene approfondire tutti i vantaggi e gli svantaggi correlati a questa soluzione d’arredo per interni.

Pro 

Tra gli aspetti positivi e convenienti della realizzazione di un bagno con resina spiccano:

  • resistenza all’acqua e all’umidità: la resina è un materiale che permette di realizzare rivestimenti impermeabili, idrorepellenti e resistenti alle muffe, il che la rende ideale per per la realizzazione di cabine doccia, vasche da bagno, piccole spa, ma anche spazi di servizio come la lavanderia. Inoltre, la resina permette di dire addio ai segni di deterioramento dovuti all’esposizione degli spazi all’umidità, al vapore e alla condensa;
  • estrema flessibilità: gli effetti materici e le sfumature cromatiche della resina la rendono altamente personalizzabile e adattabile ad una varietà di stili di design d’interni;
  • manutenzione senza sforzi: grazie all’assenza di fughe, le superfici in resina risultano essere estremamente facili da pulire adoperando della semplice acqua e dei detergenti delicati;
  • semplicità della posa: il materiale può essere applicato direttamente sul pavimento preesistente, senza necessità di apportare modifiche agli infissi o alle porte.

Infine, l’ultimo vantaggio è rappresentato dai costi accessibili. La resina rappresenta, infatti, un’opzione conveniente, soprattutto nel caso di una ristrutturazione, dal momento che consente di risparmiare sulla rimozione del vecchio rivestimento. Tuttavia, per la realizzazione di un bagno in resina il costo può variare molto in base alla tipologia di resina scelta.

Contro

Tra gli svantaggi dei bagni in resina figurano:

  • cambiamenti cromatici: l’esposizione ai raggi UV può causare l’ingiallimento della resina. Per evitare questo problema è bene utilizzare prodotti per la pulizia progettati specificatamente per questo materiale, oppure optare per resine cementizie che riescono a mantenere la loro integrità cromatica nel tempo;
  • suscettibilità a piccole rotture: con il passare del tempo, la resina potrebbe sviluppare piccole crepe e graffi, specialmente in seguito a impatti accidentali di oggetti pesanti;
  • costo elevato di alcune varianti: le resine autolivellanti, ad esempio, presentano costi più elevati rispetto alle altre varianti.

Infine, bisogna tenere in considerazione la possibile tossicità di alcuni tipi di resina che potrebbero emettere Composti Organici Volatili (VOC), dannosi per la salute. In questi casi, è quindi consigliabile scegliere resine a base acrilica senza solventi, in modo da mitigare questo rischio.

Come fare un bagno in resina? Alcune idee

Per rivestire il proprio bagno con la resina, ci sono alcuni accorgimenti da seguire per dar vita ad un ambiente confortevole ed esteticamente piacevole in base all’effetto finale che si desidera ed al proprio stile personale.

Se si desidera optare per un design semplice ed elegante, le composizioni monocromatiche sono l’ideale per i bagni in resina. I colori possono spaziare da quelli più chiari che donano luminosità e ampiezza agli ambienti (realizzando ad esempio un bagno in resina bianco oppure un bagno in resina tortora) a quelli più scuri (es. bagno in resina nero o grigio scuro) ideali per gli amanti dello stile industriale e contemporaneo.

Per arredare il bagno in resina all’insegna di un design audace e creativo, è consigliabile sperimentare con combinazioni di resine di colore diverso. Tra le soluzioni da adottare per la realizzazione di bagni in resina di questo tipo, spiccano gli effetti decorativi particolari, come disegni impreziositi da pigmenti metallici e scintillanti o rifiniture con motivi tridimensionali che riproducono la texture del marmo, del legno o della pietra.

Inoltre, se si desidera realizzare un bagno in resina unico e personalizzato, sul mercato sono disponibili alcune miscele che permettono l’incorporazione di elementi come sassi, conchiglie e altri oggetti, quali foto, stampe e tessuti, offrendo così la possibilità di andare incontro alle esigenze e ai gusti e alle preferenze di ognuno.

bagno in resina

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Potrebbe anche interessarti

Le persone interessate alla creazione di un bagno in resina sono alla ricerca di risposte a una serie di domande aggiuntive:

Quanto costa il rivestimento in resina al m2?

Il prezzo di pavimenti ed i rivestimenti in resina per metro quadrato possono variare in base alla variante selezionata, oltreché in base ai costi della posa. Indicativamente, si parte da circa 40,00€ al mq, considerando una resina spatolata monocromatica con uno strato non particolarmente spesso, per arrivare fino ai 130,00€ al mq per resine di alta gamma o con disegni e decorazioni personalizzate.

Quanto dura un bagno in resina? 

Generalmente, un bagno in resina ha una durata maggiore rispetto ad altre tipologie di rivestimento, a condizione che il materiale sia stato posato con cura e attenzione da parte dei professionisti.

Fonte: Idealista.it

Il mutuo vince sull’affitto? Cosa dice l’analisi di Altroconsumo

L’aumento dei tassi di interesse è uno dei fattori che sta spingendo al ribasso le compravendite. È lecito dunque domandarsi: ad oggi, è meglio un mutuo o un affitto? Come si deve orientare chi deve fare i conti con il mercato immobiliare? È preferibile fare il grande passo e acquistare casa oppure decidere magari di aspettare e optare al momento per la locazione? Con l’obiettivo di fornire una risposta a queste domande, Altroconsumo ha fatto qualche calcolo, evidenziando che quasi sempre la rata del mutuo è più bassa dell’affitto mensile.

Affittare o comprare casa? La scelta non è di poco conto. Sono tanti i fattori da valutare, dalla disponibilità economica, alla possibilità di richiedere un finanziamento, alla sostenibilità dell’eventuale rata del mutuo (che non dovrebbe superare un terzo dello stipendio netto mensile), senza dimenticare il fatto che tendenzialmente la banca eroga un massimo dell’80% del valore stabilito dal perito e le spese aggiuntive da versare quando si acquista.

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Mutuo o affitto, cosa conviene

Per cercare di capire meglio se ad oggi, nel contesto economico in cui ci troviamo, è meglio un mutuo o un affitto, Altroconsumo ha ipotizzato prima di acquistare poi di affittare un bilocale di 60 metri quadri in tre zone semicentrali di Milano, Bergamo, Brescia, Bologna, Roma, Torino, Napoli e Palermo. L’Associazione ha poi messo a confronto l’affitto con la rata di un mutuo a tasso fisso prima casa all’80% per una durata di 30 anni.

Secondo quanto emerso, il mutuo vince sull’affitto. Ma c’è una nota di non poco conto da considerare: bisogna considerare anche il reddito minimo mensile che si deve avere per poter ottenere il finanziamento.

Mercato immobiliare

GTRES

L’analisi condotta da Altroconsumo ha evidenziato che, in generale, l’affitto costa di più della rata di un mutuo all’80%. La rata del mutuo più bassa dell’affitto consente di avere un risparmio economico oggi pagando la rata anziché la locazione, oltre che di guadagnare qualcosa nel caso in cui si decidesse di mettere in affitto la casa acquistata. Attenzione, però: non bisogna dimenticare che acquistare casa con un finanziamento comporta un esborso complessivo di denaro consistente.

Ma ecco un esempio pratico: prendendo in considerazione un bilocale di 60 mq, al costo di 240.000 euro, in zona Farini a Milano, con la migliore offerta del comparatore di mutui di Altroconsumo, che ha un Taeg dell’3,89%, per avere un mutuo, tasso fisso, durata 30 anni, si dovrà pagare una rata di 862 euro al mese; se si volesse affittare una casa nella stessa zona e delle stesse dimensioni il canone sarebbe di 1.000 euro al mese. L’Associazione, tuttavia, ricorda che nel caso dell’acquisto si dovrebbero considerare ad esempio che le spese di agenzia e il 20% del valore della casa non coperto dal mutuo.

Comprare o affittare casa? Cosa emerge dall’analisi di Altrocounsumo

Da questa analisi si evince che “l’acquisto della casa anche con un mutuo è la scelta migliore, ma solo se si è in grado di coprire le spese iniziali e si ha un reddito sufficiente ad ottenere il mutuo”. In conclusione, Altroconsumo ha sottolineato: “Nonostante la crescita dei tassi di interesse, la nostra simulazione dimostra che la rata del mutuo anche oggi è più bassa dell’affitto; c’è un chiaro problema di caro affitti per il quale sarebbe opportuna una riflessione normativa”.  

Fonte: Idealista.it

Mutuo 100 per cento, la migliore offerta di oggi 27 settembre 2023

Acquistare una casa senza soldi? Non è impossibile. Con un mutuo 100% possiamo finanziare il valore totale della casa che stiamo acquistando. Se in generale, infatti, la banca copre l’80% circa del valore dell’immobile, nel caso del mutuo al 100 per cento la copertura finanziaria è totale, a fronte, però, di tassi di interesse un po’ più alti e di maggiori garanzie richieste. Ecco quindi dove trovare il migliore mutuo al 100 per cento oggi, 27 settembre 2023.

  1. Vantaggi e svantaggi di un mutuo al 100 per cento
  2. Mutui 100 per cento, gli interessi di oggi 27 settembre 2023
  3. Mutui 100 per cento, la migliore offerta in banca del 27 settembre 2023
  4. Calcola la rata del tuo mutuo

Vantaggi e svantaggi di un mutuo al 100 per cento

Il mutuo al 100 per cento è un mutuo in cui la banca concede in prestito l’intero importo per acquistare una casa. Il vantaggio di questo tipo di mutuo è che, in pratica, si può acquistare la propria abitazione senza avere soldi da parte. Esiste però il rovescio della medaglia: le banche, a fronte del maggiore importo e del maggiore rischio che affrontano, solitamente chiedono maggiori garanzie (un contratto a tempo indeterminato, un garante). Inoltre, i tassi di interesse richiesti sono superiori rispetto a quelli di un mutuo tradizionale.

Mutui 100 per cento, gli interessi di oggi 27 settembre 2023

Quali sono gli interessi sui mutui oggi? Il 27 settembre 2023, a fronte di un tasso Euribor (parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile) praticamente statico su tutte le scadenze, abbiamo un tasso Eurirs in aumento soprattutto per quanto riguarda le scadenza più lunghe. In particolare:

https://datawrapper.dwcdn.net/x20uz/19/

Mutui 100 per cento, la migliore offerta in banca del 27 settembre 2023

Tra le migliori offerte di mutuo al 100 per cento in banca, con una richiesta di mutuo di durata trentennale da parte di una persona impiegata a tempo indeterminato con meno di 36 anni, valore del mutuo 165 mila euro, la migliore offerta disponibile è la seguente:

Bper: Mutuo Giovani under 36, rata 764,14 euro, tasso finito 3,75 per cento, Taeg 3,92 per cento, istruttoria 390 euro, perizia 280 euro.

Calcola la rata del tuo mutuo

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Fonte: Idealista.it